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Se dovessimo dare un titolo alla settimana appena trascorsa in Valle di Suessola potremmo titolare così: la fiera del grottesco.

Cominciamo con Santa Maria a Vico, si è tenuto un consiglio comunale che oltre a far finta di nulla sulla situazione di Clelia Signoriello, non si sa quindi se la consigliera fa gruppo a sé o meno, si è arrivati appunto al grottesco della ordinanza n°133.

L’ordinanza dovrebbe essere un obbligo di comportamento per i cittadini che risultano positivi. Ma la cosa grave è che tale ordinanza non viene pubblicata all’albo pretorio dove dovrebbe essere, ma in “Amministrazione trasparente” dove non dovrebbe essere. Un’ordinanza che quindi in pratica non esiste e non ha valore. Ma poi  dovendo appunto regolare dei comportamente dei positivi al covid non si capisce per quale astruso motivo non viene pubblicata alla home page e quindi facilmente fruibile.

In San Felice a Cancello apprendiamo delle nuove dimissioni dell’assessore Pignata, a noi, come a questo giornale, risultano già date a inizio mese assieme alle assessore Bernardo e Sepe, poi scoprimmo che il 15 ottobre vi fu una riunione di giunta con Pignata presente e Beranrdo e Sepe indicate come “assessore” ma non presenti. Nessuno degli interessati ha ritenuto di intervenire, nemmeno per il gusto di smentirci. In tutto questo l’albo pretorio del comune è fuori uso, sarà un caso? Sembra che lunedì avremmo una nuova giunta, sarebbe la quarta in un anno e mezzo.

Veniamo poi alla clamorosa protesta dei ristoratori e altri operatori colpiti dal dpcm ultimo della presidenza del consiglio. Dovevano riunirsi in Piazza Roma a inizio settimana, ma poi hanno preso la bella decisione di bloccare la nazionale e creare disagio a cittadini e altri lavoratori. Tutto sto casino per ottenere una letterina scritta dai sindaci di Arienzo, Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello diretta al Presidente del Consiglio e Presidente della Regione Campania, che immaginiamo li avrà fatti riflettere proprio. Insomma, conoscendo i sindaci, che sono persone disponibili, bastava chiedere un incontro e lo avrebbero di certo ottenuto.

Molto pratico abbiamo trovato invece Giuseppe Guida di Arienzo che ha messo a disposizione dalle casse del comune ben 5.000€ per le attività danneggiate dal dpcm.

Cervino invece pare abbia perso la invulnerabilità al virus che aveva contraddistinto il comune, sia nella prima ondata del covid che in questa seconda, ricordiamo che anche i media si sono interessati di questo fenomeno positivo con interviste al sindaco -ancora in carica all’epoca- Gennaro Piscitelli. Purtroppo i casi sono in aumento e hanno superato la soglia dei 30 positivi.

Alfredo Ferrara