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Nel giro di pochi giorni in un paio di consigli comunali, prima ad Arienzo e poi a San Felice a Cancello abbiamo assistito al momento più basso della politica locale, che per carità già di suo non è che fosse stu granché. 

Ad Arienzo, se vogliamo, complici gli equilibri per le prossime regionali e quindi eventualmente prossime comunali, non si è voluto dare il colpo di grazia ad un’amministrazione agonizzante.  Vi era un punto sul bilancio dove bisognava votare o contro, soluzione più logica, ma per carità anche a favore certificando però la fine della maggioranza che da sola non riesce ad approvare importanti passaggi. Invece si è giocati la carta dell’astensione, ad eccezione di Giuseppe Guida, che apriamo parentesi, non le ha certo mandate a dire visto che era additato come la stampella di quest’amministrazione. Astensione dicevamo completamente inutile e più che astenersi sulla variazione di bilancio c’è sembrato si astenessero attendendo la prossima azione del sindaco Davide Guida che sta decidendo dove lo si nota di più nella competizione regionale. Infatti, tutti hanno un po’ degli interessi a conoscere cosa farà il primo cittadino arienzano e molti oggi a sedere in consiglio come i pezzi del domino decideranno di conseguenza il loro destino politico nel breve periodo. 

Ma è San Felice a Cancello che si è consumata l’apoteosi dell’imbarazzo politico.  

Il giorno 6 dicembre doveva discutersi della mozione di sfiducia presentata dai 5stelle e cofirmata da altri quattro consiglieri. Ebbene come noi ci aspettavamo a differenza di tanti commentatori locali che davano il sindaco Ferrara per finito, sapevamo che la trattativa sarebbe andata in porto, ma non pensavamo giammai si fuggisse squallidamente a gambe levate dalla casa dei sanfeliciani. Evidentemente non si sapeva come giustificare quella firma e quel probabile voto contrario a quella firma, ma forse non si sapeva come affrontare il punto successivo sulla presunta incompatibilità del consigliere comunale Sgambato. Appena il 30Novembre il sindaco Ferrara urlava beluinamente che chi avesse non pagato i tributi comunali non poteva sederi nei banchi del consiglio. Cosa succederà ci chiediamo adesso di quel punto!? 

Ma certo una bella figura non la fanno nemmeno i 5 stelle. Sotto sotto speravano che si arrivasse a un accordo in quanto una poltrona pure se di opposizione sempre poltrona è. Potevano andare dal notaio, atto assolutamente legale, avrebbero messo fine a quest’amministrazione invece hanno dato tempo e modo alle parti di incontrarsi e arrivare ad un accordo, bella strategia. Un partitino con 2 mila voti alla prossima elezione comunale sarebbe stato spazzato via e questo i pentastellati locali non se lo possono permettere, meglio sfruttare questa visibilità per tempi migliori. Nulla è come prima?  

No, è solo tutto peggio a prima!  

Alfredo Ferrara