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MADDALONI- I percettori del reddito di cittadinanza sono arrivati al bivio. Scatta la «fase due» e pure la «fase tre». Dopo il primo ciclo 18 mesi e con l’ultimo versamento (fine settembre) bisogna rinnovare le richieste. Ma è necessario legare il reddito di cittadinanza a impegni di lavoro. E così per i circa 1747 precettori di Maddaloni è arrivata l’ora della scelta. Debbono fornire disponibilità ai progetti utili alla comunità (Puc) preparati dal comune. Se non è solo un atto burocratico dovuto, per i «divanisti», costretti all’ozio forzato per mancanza di progetti, arriva il lavoro consistente in un servizio, da 8 a 15 ore a settimana, per l seguenti attività:

  1. Area mansioni sociali: attività di assistenza domiciliare per categorie disagiate a partire dagli anziani soli.
  2. Vigilanza e tutela: servizi nelle scuole e presso le strutture comunali
  3. Ambiente: pulizia e cura delle aree verdi ma anche controlli degli smaltimenti abusivi e altro) nonché ausilio alle attività amministrative e molto altro ancora.

Fino ad oggi, c’è un dato imbarazzante: sono rimasti forzatamente inoperosi e a casa anche quel 10 per cento dei beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno formalizzato, fin dal primo momento, la disponibilità a svolgere progetti presso il comune di residenza. Vedremo se è arrivata la svolta.

Redazione