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CASERTA- (di Amelia Ziccardi) Non si comprende se quelle che giornalmente vengono diffuse siano o meno linee guida ma quel che è certo è  che siamo ancora in pieno marasma

Sto parlando delle disposizioni, continuamente riviste, che concernono il trasporto pubblico in vista dell’apertura dell’anno scolastico.

Varia di giorno in giorno la capienza massima, ora 60%, ora 75%, ora 80%,  poi però si aggiunge anche una durata del tempo di viaggio, 15 minuti al massimo, dispenser a bordo, distanziamento ecc..

Oltre a ciò il governo promette che stanzierà nella legge di Bilancio 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto, un aumento delle linee che potrà avvenire anche utilizzando mezzi di aziende private

Io credo che coloro i quali, in  questo momento, si stanno impegnando per trovare la soluzione ottimale al trasporto scolastico, abbiano, nella loro vita da studenti, sempre usufruito di un autista o quanto meno abbiano avuto un genitore automunito e capace di destreggiarsi tra lavoro e famiglia

Perché pensare che il tempo di percorrenza di un mezzo pubblico, possa avere una durata definita, è sicuramente proprio di chi è vittima di un vagheggiamento della fantasia. Già  vedere il proprio autobus arrivare in orario ad ogni fermata,  costituisce una autentica “epifania”, ma ancor più vederlo proseguire ad una velocità di crociera ottimale, dribblando il traffico delle ore mattutine, come fosse la DeLoreandi “ Ritorno al futuro”

È così è stato per la questione banchi. Bene ha fatto la preside di un istituto di Giugliano, e non è stata  l’unica, a fare da sé,  modificando con l’aiuto di un falegname e un fabbro, i banchi a due posti, in monoposto.

Purtroppo per i trasporti il bricolage, è  più  complicato.

Credo comunque che tutto ciò sia anche frutto dello scollamento sempre più marcato, tra governo centrale e realtà locali e per quanto ci si impegni,  soluzioni, valide per tutto il territorio nazionale, trovano difficile attuazione

Redazione