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MADDALONI- Se l’abbandono e la frantumazione di lastre di amianto irrita, la burocrazia elefantiaca e cavillosa fa arrabbiare. A suo tempo abbiamo scritto e documentato “atti di ordinaria delinquenza” perchè tali sono l’abbandono di eternit frantumata in pieno centro a pochi centimetri dalla pensilina che accoglie studenti, lavoratori e non solo che aspettano il bus per Caserta. Non è bastato, in Largo Montevergine poi è arrivata la solita transenna. E manco è bastata per avviare la rimozione: è arrivato pure il nastro bicolore (che delimita le aree interdette (?). E non è bastato: è arrivata anche una “pellecchia” di nailon per coprire le lastre frantumate. E non è bastata: a coprire e tenere ferma la “pellecchia di nailon” sono stati utilizzati quattro mattoni. E non sono bastati ancora: la coibentazione fatta in casa, contro la dispersione in ambiente di fibre inalabili e per il contenimento di fibre aerodiperse, non poteva non essere temporanea. E tra l’altro non contiene il materiale da isolare. Così, un rimedio in attesa di una soluzione rapida. Invece, non è bastato ancora una volta: sono tre settimane che il sito “posto sotto sequestro” attende un intervento risolutivo. Oltre la denuncia, abbiamo fatto di più. E abbiamo scoperto che, per effetto del maltempo di qualche settimana fa, tutto il territorio è disseminato di materiali inquinanti (pezzi di asfalto, guaine, lastre di eternit) che devono essere rimosse. Servono soldi. Si attende un investimento per tutto il territorio. E per questo, serve il bilancio di previsione l’affidamento di un incarico di bonifica e conferimento in discarica di rifiuti speciali. In attesa, monta l’insofferenza e la rabbia. Vuoi vedere che anche l’esemplare pazienza di Giobbe, mostrata dai maddalonesi, potrebbe non bastare? Staremo a vedere, intanto passano invano le settimane.

Redazione