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In crisi e in allarme allevamenti, alveari e depositi

MADDALONI- I danni superano le più pessimistiche delle previsioni. E pure la gestione dei roghi più piccoli e dei piccoli inneschi ha cerato e sta cerando danni gravissimi. Ancora una volta, come da tradizione, a pagare dazio sono le aziende (agricole, zootecniche e qualche alveare). I primi numeri destano impressione: le fiamme hanno spazzato un’area di oltre 300 ettari. Dai versanti collinari (lato Ponti della Valle), poi lato ex Cementir, fino a Maddaloni Superiore, al Santuario di San Michele Arcangelo. Non ha funzionato la vigilanza sui roghi e inneschi residui. Elicotteri e candair hanno spegno le lingue di fuoco maggiori ma non estinto i roghi accessori. E ora, dopo aver danneggiato gli oliveti, gli orti e alcune casupole, il fuoco ha aggredito Maddaloni Superiore, parte della località collinare Zì Peppe, e soprattutto gli alberi di alti fusto. E’ ripartito l’incendio con fiamme che stanno raggiungendo altezze considerevoli. A quote più basse, ma questa volta vicino alle case e alle attività imprenditoriali, E questa volta i danni, stanno assumendo dimensioni impensate e gravi.

Redazione