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ROMA. “E’ dal 1967 che 100mila biologi aspettano di essere inseriti nell’elenco delle Professioni Sanitarie il cui riordino, è bene sottolinearlo, è rimasto addirittura fermo a un decreto del 1946. Ricordo che il provvedimento di legge che contiene tale proposta insieme a quello sulla ricerca scientifica, fu già licenziato all’unanimità a Montecitorio, con l’allora ministro Balduzzi e poi decadde perché finì la legislatura. Ripresentato, è stato riapprovato al Senato ed ora giace alla Camera in attesa di essere esaminato. Ebbene, se lo si approvasse entro la fine di questa legislatura, non solo daremmo una risposta ai Biologi ma finalmente doteremmo il nostro Paese di un percorso giuridico e legislativo al quale avviare ogni ipotesi di tipo sperimentale, sia per i farmaci sia per le cure”. Lo ha detto questa mattina a “Coffee Break”, in onda su La7, il senatore del gruppo Alleanza LiberalPopolare-Autonomie (Ala-SC) Vincenzo D’Anna, membro della commissione Sanità e presidente nazionale di FederLab Italia l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatori privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale (con oltre 2.000 strutture associate).
bocchetti