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Gli addetti alla vigilanza, assisti dalla Filcams Cgil, hanno deciso anche di non firmare il nuovo contratto che prevede, a parità di lavoro svolto, una riduzione della paga minima che scenderebbe dagli attuali 700 euro medi mensili a meno di 500

MADDALONI- Si parla di lavoro, salario minimo e contribuzione. Si parla di cose serie. Non di erba non tagliata, buche o immondizia non raccolta. E quando si parla di lavoro e soldi, come da tradizione, non parlano i partiti, i movimenti civici e “contrars vurtuali”. Ma sul lavoro si fa sul serio. Quindi, i lavoratori (in presidio permanente sotto il comune) sono soli. Tranne qualche attestazione di vicinanza di qualche consigliere comunale, si preferisce guardare dall’altra parte. Tornando alla realtà, si cerca una difficile via d’uscita dall’astensione, da ogni mansione, degli addetti ai servizi di portierato. Fino ad oggi, tutte le aree di accoglienza al pubblico degli uffici comunali, compresi il cimitero e gli Uffici del Giudice di Pace sono rimaste incustodite. Fino a dicembre, gli addetti alla vigilanza, assisti dalla Filcams Cgil, hanno deciso anche di non firmare il nuovo contratto che prevede, a parità di lavoro svolto, una riduzione della paga minima che scenderebbe dagli attuali 700 euro medi mensili a meno di 500.

La trattativa possibile

Su proposta dalla Filcams-Cgil si studiano soluzioni. Il sindacato, il sindaco De Filippo e  la Mincopolis srl, gestore dell’appalto, valutano una rimodulazione dei servizi di vigilanza presso tutte le 12 postazioni e le tre ville cittadine. In concreto, si valuta, a saldi invariati, la fattibilità di ridistribuire il monte orario e gli emolumenti. Partendo dai vincoli del contratto nazionale, si ipotizza la possibilità di innalzare il monte orario dei vigilantes per pareggiare le condizioni contrattuali e retributive dello scaduto contratto di lavoro. Una rimodulazione che ridurrebbe, fino a dicembre, l’impiego di personale presso le ville comunali. Sarebbe una soluzione ponte perché la soluzione definitiva di tutta la vertenza si sposterebbe sull’esercizio finanziario del 2024 quando il comune potrebbe rimodulare, al rialzo, l’investimento per i servizi di portierato garantendo soluzioni economiche meno penalizzanti e anche l’impiego di ulteriore personale. La soluzione, fondata sul principio del «Più lavoro e più stipendio» è al vaglio dei tecnici. Entro la prossima settimana, in assenza di elementi ostativi, forse potrebbe esserci una soluzione.

Redazione