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MADDALONI- A Maddaloni si può. In ossequio al neoliberismo giuridico-amministrativo, come insegnava l’ex ministro Giulio Tremonti, è consentito tutto ciò che non è espressamente vietato. Tradotto in pratica: poichè non è repressa la sosta sui marciapiedi, quindi di fatto la sosta sui marciapiedi si può fare. A Maddaloni si può. E se si può, l’articolo 158 del Codice della Strada non vale. Esso è abrogato o sospeso: la posto del CdS (codice della strada) è in vigore il CvS (caxxi vostri stradali) che articolo all’articolo uno, quarto comma, recita: chi prima arriva parcheggia. Il tutto in combinato disposto con l’articolo due che definisce parcheggio (con annessa libera modalità di sosta) qualunque spazio esistente conquistato dall’automobilista e ovunque riesca a piazzare le quattro ruote del proprio veicolo. Sospeso il combinato disposto degli artt. 2, comma primo, e 3, n. 33, del codice della strada, i quali definiscono rispettivamente come strada “l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali”, e come marciapiede la “parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta, destinata ai pedoni” dal quale si desume (norma ancora valida in altri parti d’Italia) l’accertamento della violazione dell’art. 158, comma primo, lett. h): multa da 84 euro per ogni singolo giorno di violazione. Ora, siamo subissati di segnalazioni per soste davanti ai passi carrabili, sulle strisce pedonali e sui marciapiedi. Tra le tante scegliamo il caso di via San Francesco d’Assisi (a pochi metri dal comune) dove le auto in divieto di sosta parcheggiano quotidianamente pure sui marciapiedi. Grazie all’abitudine, si pratica anche la sosta prolungata sui marciapiedi. Non basta invocare la repressione: quale speranza di futuro ha un territorio in cui i suoi abitanti sono assuefatti e considerano normali e ordinari simili comportamenti? Auto sui marciapiedi e pedoni in strada. Ma a Maddaloni si può.

Redazione