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NAPOLI- (di Elio Bove) Spari contro la fondazione anticamorra “Famiglia di Maria”. Al momento l’unica spiegazione rimane il messaggio destinato all’istituzione, che da anni è schierata in prima linea per assicurare un futuro ai minori, sottraendoli alle insidie della camorra.  Il meritevole ente della Napoli est, presieduto da Anna Ricciardi, aveva ospitato di recente il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il Presidente della Camera, Roberto Fico. La visita a sorpresa di Mattarella aveva inoltre generato un grande entusiasmo in quei bambini, che ogni giorno si recano alla “Famiglia di Maria”, per svolgere i compiti assegnati a scuola. “La camorra è andata oltre Caino”, è la sintesi dell’On. Antonio Del Monaco della Commissione ecomafie.

on. Antonio Del Monaco

Perché, On. Del Monaco la camorra è andata oltre Caino, dopo i proiettili sparati all’indirizzo del portone d’ingresso, che ospita centinaia di bambini dopo la scuola?

Perché si mette dalla parte del male rispetto al bene. Ma non da oggi, in quanto da tempo ammazza le donne, i ministri di Dio ed ora prende anche i bambini. Insomma non risparmia più nessuno, nemmeno gli scopi educativi, che animano la Fondazione nel posto più a rischio di Napoli, la periferia orientale. E’ assurdo.

I bambini non si toccano ed è risaputo, ma sembra che quei colpi siano diretti allo Stato, dopo il via vai delle più alte cariche, che hanno fatto visita all’ente, oggi particolarmente esposto…

Nessuno lo mette in discussione, ma bisogna riflettere su quello che i minori oggi rappresentano per la camorra. Violenti clan di minorenni si contendono il territorio non solo a Napoli. Eserciti di ragazzini crescono all’ombra dei clan e quelli che intraprendono la strada della legalità finiscono per essere presi di mira indirettamente. Quei colpi hanno un chiaro messaggio in un luogo di periferia e di povertà. Per questo il sostegno dello Stato è stato forte e convincente. Nonostante tutto, l’avvertimento è stato dato nel modo più clamoroso. Laddove le più alte cariche dello stato hanno fatto sentire la loro presenza, la camorra ha ritenuto opportuno lanciare il messaggio più scellerato.

Quindi la camorra vuole passare dagli scugnizzi alla paranza dei bambini, vale a dire a quella grande rete dove far abboccare i pesci piccoli?

Sicuramente. Per questo motivo cercano di intimidire quanti si adoperano per salvarli dalla strada e dal reclutamento delle organizzazioni criminali. L’adolescenza è a rischio criminalità, che porta ad abbattere quel codice deontologico di trent’anni fa, per cui donne e bambini non si dovevano toccare. E’ in atto una metamorfosi della camorra: i minori il più delle volte prendono il posto dei parenti ammazzati o finiti in carcere.

Quindi chi offre il riscatto sociale finisce per essere bersaglio della camorra, come è successo alla Fondazione “Famiglia di Maria”…

Chi diffonde la cultura della legalità è in pericolo, soprattutto nelle zone ad alto rischio. La zona di Napoli est è da tempo divisa tra clan rivali che si contendono il territorio utilizzando raid in cui si sparano colpi in aria per affermare il loro predominio. Tale supremazia è affermata con le stese, vale a dire con gli spari all’impazzata di adolescenti in moto, portatori del messaggio del potere delinquenziale. Questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti, ma è una sfida che non possiamo perdere.

Redazione