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Formalizzata la richiesta di ripartenza dei programmi umanitari. La nota e le motivazioni inviata dal parlamentare.

“Libertà, famiglia e possibilità. Queste sono le parole che usano i ragazzi di Chernobyl quando parlano dell’Italia. Un grande sorriso che però si spegne, quando devono accettare che quest’anno i programmi d’accoglienza terapeutica sono fermi e che dovranno pertanto rimanere all’interno delle case famiglia in Ucraina e Bielorussia perché il Covid-19 ha contagiato troppe persone.”

“Questa mattina ho scritto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per chiedere di accelerare le tempistiche per la ripartenza dei programmi terapeutici. Anche in piena emergenza pandemica, non possiamo trascurare le esigenze fisiche e psichiche di questi ragazzi e delle loro famiglie di accoglienza che chiedono a gran voce di potersi ritrovare.”

“Mi auguro che il Ministro Orlando voglia tenere conto della Mia segnalazione e garantire la ripartenza di questi importanti progetti umanitari.”

Alla C.A.
On. Andrea Orlando
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
segrgabinetto@lavoro.gov.it
Sen. Rossella Accoto
Sottosegretaria di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
segreteriasottosegretarioaccoto@lavoro.gov.it
Oggetto: Richiesta informazioni su programmi solidaristici di accoglienza e prospettive di ripartenza.
Le misure straordinarie anti- Coronavirus, disposte in Ucraina e Bielorussia, ma anche in Italia, hanno sospeso
ogni programma di accoglienza, compresi i programmi solidaristici. Tra questi, i viaggi terapeutici dei bambini
di Chernobyl predisposti per aiutare i nati nelle zone colpite dalla catastrofe nucleare a disintossicarsi dalle
scorie radioattive. Viaggi di risanamento. È così che vengono chiamati i mesi che i bambini e ragazzi ucraini
e bielorussi, provenienti dalle aree colpite dalla catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986, trascorrono in Italia,
tra l’affetto e la cura di famiglie affidatarie. Negli ultimi anni più di 35.000 minori sono arrivati in Italia dai
territori contaminati per disintossicarsi dalle scorie radioattive, tra cui Cesio e Plutonio, tracce ancora troppo
presenti di una tragedia indelebile, assorbite nell’organismo anche della generazione successiva al disastro.
Il programma è iniziato per aiutare i bambini di allora, ma sicuramente proseguirà nel tempo per aiutare anche
le generazioni successive, accompagnandoli nella crescita.
Nonostante il parere positivo da parte del Ministero della Salute e degli Affari Esteri sulla ripresa
dell’accoglienza, prevista già dall’estate scorsa, i viaggi non sono mai ripresi. La Bielorussia (che per la
vicinanza geografica è sempre stata coinvolta nei programmi di assistenza post catastrofe nucleare) non è
rientrata nella lista dei Paesi fuori zona Schengen a cui è stato permesso di far circolare di nuovo i propri
cittadini all’interno dell’Unione Europea. Situazione altrettanto complicata anche per l’Ucraina, che aveva
inserito l’Italia nei Paesi della “zona rossa”, ovvero quelli a cui chiudere il confine.
Considerato che si tratta di importanti viaggi umanitari, che permettono a questi bambini, grazie ad una corretta
alimentazione e all’aria incontaminata, di ridurre gli effetti delle radiazioni del disastro nucleare di Chernobyl,
e di vivere il valore dell’amore incondizionato che una famiglia può regalare, è auspicabile una celere ripresa
di tali progetti. Per non parlare dell’impatto psicologico e del fortissimo legame affettivo instauratosi con le
famiglie accoglienti che, più volte, hanno fatto ricorso alle autorità per rivedere quelli che oramai considerano
dei veri e propri “figli”, oltre a chiedere l’apertura di un tavolo tecnico per valutare le possibilità di ripartenza
di bambini e ragazzi, già a partire dalla prossima estate.
Per questi ragazzi poter venire in Italia significa spesso riuscire a salvarsi da condizioni difficilissime cliniche,
psicologiche e sociali, pertanto, con la presente si richiedono informazioni circa i programmi solidaristici di
accoglienza, in particolare sulle tempistiche e modalità auspicabili per la ripartenza.
In attesa di un gentile riscontro e ringraziando per la disponibilità,
Cordiali e Distinti Saluti On. Dott. Nicola Grimaldi

Redazione