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MADDALONI- Una polemica ogni sei mesi. A marzo, hanno tenuto banco i pini che costeggiavano via Campolongo (oltre il sottopassaggio ferroviario). Oggi, tocca ai pini via Ponte Carolino (area Zi’ Peppe). Da una parte il Pd di Alfonso Formato che stigmatizza “l’inadeguatezza dell’amministrazione e l’incapacità ad affrontare i problemi ambientali che tanta incidenza hanno sulla salute dei cittadini”. Dall’altra, il sindaco Andrea De Filippo che rintuzza, punto per punto ogni addebito.

Facciamo nostri i rilievi e gli interrogativi del Pd. Ma anche la perplessità di molti cittadini. Andavano proprio abbattuti?

La storia è vero, si ripete. E anche questa volta, mio malgrado a vincere è la disinfomazione. L’amministrazione comunale, dopo formali segnalazioni, crolli di rami e un cedimento di un albero (ovviamente l’ennesimo) a seguito delle’ultime grandi raffiche di vento ha dovuto giocoforza procedere alla messa in sicurezza.

Si potrebbe obiettare che non c’è sicurezza perchè non c’è stata manutenzione…

Obiettivamente, è la medesima dimostranza che faccio anch’io. Non c’è traccia di manutenzione fatta nell’ultimo quarto di secolo. E queste sono le conseguenze. La sicurezza impone regole e scelte obbligate. Tra l’altro, sebbene in misura nettamente inferiore a quanto accaduto in via Campolongo, gli apparati radicali hanno ondulato anche la pavimentazione dei marciapiedi. Tutti i fattori di rischio devono essere rimossi. Non è una scelta, è un obbligo.

Sta di fatto che i pini sono stati eliminati. Non si poteva fare altrimenti?

Visti i crolli, non si poteva fare altrimenti. Ma mentre parlo di Maddaloni mi sovvengono tutte le polemiche sollevate sulla pericolosità delle radici e dei pini cadenti. Se non ricordo male, su questo la sindaca di Roma è stata duramente attaccata dal Pd capitolino. Polemiche passate visto che stanno convolando a giuste nozze.

La mettiamo in politica?

No, ma sia data la giusta dimensione ad un atto amministrativo. Penso che se l’intervento non fosse stato fatto, giustamente si sarebbe recriminato sull’abbandono e l’omessa messa in sicurezza dei pini. Quindi non esistono soluzioni perfette che accontentano tutti. Tra l’altro, come dice Razzano noi abbiamo la patente di dilettanti.

Adesso, scendiamo sul personale?

No, ma mi si conceda una replica. Mi è dovuta. E’ vero, noi siamo dilettanti della politica: cerchiamo di tradurre in atti amministrativi, il nostro impegno nelle istituzioni al servizio della città. A Razzano invece riconosciamo la patente di vero professionista, di top player nella champions league della politica, come documentano, giammai il suo impegno istituzionale, mai i suoi incarichi fiduciari.

Torniamo alla città e al territorio, che sono le uniche cose che contano. Mancano i servizi di manutenzione essenziale di strade, illuminazione, acquedotto. A che punto siamo?

E’ stato avviato un lungo percorso di affidamento dei servizi che, dopo estenuanti istruttorie, arriveranno a compimento nelle prossime settimane. Sembra che nulla si muova. Invece, sono atti indispensabili su cui impostare la rinascita dei servizi essenziali fermi da dieci anni. Dico dieci anni, non un giorno. E questo è davvero scandaloso.



Redazione