00 2 min 9 mesi
Disponibile un finanziamento del Mibact, di circa 100 mila euro, per un intervento di salvaguardia urgente

MADDALONI- Quando il gioco si fa duro, scende una cortina di silenzio. Quando, scende in campo la magistratura e si muovono le carte bollate, la politica locale, onnipresente e onnisciente, tace. La tradizione si è rinnovata anche questa volta. Sono scattate le ispezioni e le verifiche sullo stato di conservazione e i rischi che minacciano la Torre Artus. Il processo, dopo due anni di attesa, innescato dalle verifiche, volute Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e coordinate dal magistrato Marina Mannu, ha prodotto i primi effetti: la Soprintendenza ha ottenuto, dal Ministero per i beni, attività culturali e turismo (Mibact), la disponibilità finanziaria per avviare la «messa in sicurezza della Torre Artus» con il doppio obiettivo di fermare i crolli in atto e salvaguardare la conservazione del monumento simbolo di Maddaloni. La prima stima sommaria dell’investimento si aggirerebbe intorno ai 100 mila euro per un intervento che prevede due possibili scenari: costruzione di un ponteggio di contenimento o l’ancoraggio delle mura perimetrali mediante una cordolatura metallica. Eseguito il primo accertamento sui rischi di crolli, reali e potenziali ovvero un primo rilevamento tecnico sommario per redigere un computo metrico propedeutico per individuare le opere necessarie alla messa in sicurezza urgente del monumento. Si lavora alla messa in sicurezza indipendentemente dai conteziosi che da decenni pendono sull’area fortificata. La salvaguardi viene prima di tutto.

Redazione