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Finanziamento pubblico per la messa in sicurezza della Torre Artus. L’on Antonio Del Monaco (M5S): “Non è la solita sterile guerra di carte bollate. In autunno i lavori in danno. In caso di inadempienza possibile anche il provvedimento di revoca del bene”

MADDALONI- C’è il finanziamento pubblico: 100 mila euro per la messa in sicurezza della Torre Artus. La Soprintendenza ha ottenuto, dal Ministero per i beni, attività culturali e turismo (Mibact), la disponibilità finanziaria per avviare la «messa in sicurezza della Torre Artus» con il doppio obiettivo di fermare i crolli in atto e salvaguardare la conservazione del monumento simbolo di Maddaloni. E’ l’effetto concreto dell’attività svolta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Per la prima volta nella storia è stato notificato un atto ingiuntivo ai proprietari affinché provvedano  a fermare i crolli. In caso di inottemperanza, la soprintendenza di Caserta (guidata da Mario Pagano) eseguirà l’intervento di tutela in danno al privato. A presentare l’ennesima denuncia (contro i proprietari e il comune) che ha accelerato i tempi è stato l’on. Antonio Del Monaco (M5S), membro della commissione bicamerale sugli ecoreati.

On. Del Monaco, veramente siamo alla svolta?

Non siamo alle prese con la solita e sterile guerra di carte bollate. C’è davvero la disponibilità di un finanziamento pubblico. In concreto, in assenza di risposte da parte dei privati, a settembre, comincerà l’intervento sostitutivo pubblico in danno dei privati inadempienti.

Quindi, si parte da un investimento pubblico di 100 mila euro. Come funzionerà?

Innanzitutto, ho incontrato i tecnici e dirigenti della Soprintendenza per fare il punto anche sul museo al Lazzaretto, i lavori presso il casello dell’A30 e quindi della caserma Annunziata.

E sul castello?

Sul castello si evince che sono arrivati 100 mila euro. In concreto, da inizio autunno iniziano lavori per la Torre. Si tratta di soldi pubblici che verranno chiesti direttamente poi al proprietario.

Una esecuzione in danno?

Sintetizzando sarà così. La proprietà deve assumersi la responsabilità a mettere in sicurezza il monumento. Se poi non accadrà. Se ci saranno ancora problemi di qualsivoglia natura e non si raggiunge una forma di cooperazione e virtuosa collaborazione, allora è giusto che li venga tolto. E’ questa la strada per cui sto spingendo. E questo sarà l’epilogo inevitabile se poi la proprietà non interviene con proprie risorse economiche.

Facciamo tutti gli scenari possibili: se non accadrà?

Allora, se non dovesse accadere deve essere realmente preso in serie considerazione anche la condizione delle revoca del bene. Nel frattempo, al messa in sicurezza è prioritaria e poi bisogna insistere affinché non si trovi la strada giusta e il progetto per la tutela del nostro simbolo.

Un’altra mobilitazione messa in campo, in totale solitudine da Antonio Del Monaco. Molti parlano di castello, nessuno fa le battaglie?

Accade in molti settori. Ma bisogna dire che molta gente, negli anni, si è interessata del castello. Ma poi ha lasciato. Io non lascerò anzi dobbiamo insistere, discutere e fare. Ben venga se la proprietà metterà a posto il monumento. Altrimenti, ci orienteremo diversamente. Il, principio ispiratore è questo: castello, Tore Artus, parco e area fortificata sono un bene pubblico e come tale debbono essere usufruiti.

Redazione