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MADDALONI- Sono arrivati i dati sulla contaminazione ambientale e l’impatto certificato della Turbogas. Tecnicamente, tocca alla regione Campania avviare il tavolo tecnico conclusivo per certificare l’ “inesistenza della contaminazione oltre i valori di soglia” (come preannunciato da Enel produzione) e chiudere la prima fase della dismissione della centrale. Condizione necessaria e sufficiente per avviare il confronto sul sito che dovrebbe ospitare un centro di produzione fotovoltaico. Tutto bene? nemmeno per sogno. Angelo Tenneriello, consigliere comunale di Maddaloni Positiva, risolleva l’eterna e irrisolta questione della gestione delle centrale di via Ficucella trasformata in argomento di Consiglio Comunale.

Sembra proprio che i dati, rilevati da Enel produzione, sdiano confortanti. Contento?

Con i “sembra” e i “mi pare” non si fa programmazione e tutela ambientale. E con i “si dice” non si costruisce il futuro del territorio. Sono estremamente insoddisfatto. Non già per la mobilitazione avviata dall’amministrazione (dopo la mia interrogazione consiliare) ma per la mancanza di informazione, in tempo reale, fornita al sottoscritto. Eravamo rimasti al 2016: da allora la Regione Campania ha concesso tre anni di rilevamento supplementare. Adesso basta: il triennio è scaduto a dicembre 2019, fuori i dati e risultati. Un argomento del genere dovrebbe essere in cima alle preoccupazione dell’amministrazione. Invece, siamo ancora ai “mi sembra” e ai “si dice”. Così non va.

Insomma, il problema non è l’inquinamento delle matrici ambientali, ma l’informazione lacunosa sui dati?

Premesso, che l’inesistenza di contaminazione oltre soglia sarebbe una notizia molto positiva. Ma non basta. Vogliamo vedere, conoscere e leggere gli atti a corredo dell’Analisi di Rischio Sanitario e Ambientale.

Secondo le ultime indicazioni del 2016, le concentrazioni alte di manganese dovrebbero essere collegate soprattutto alla natura vulcanica dei suoli?

Potrebbe anche essere. Ma allora lo si certifichi. Così pure il grado reale della contaminazione della falda, da idrocarburi (Triclorometano, Dicloroetilene e Tetracloroetilene) e da metalli pesanti. Ma su questo argomento, ci vorrebbe un’attenzione altissima. Invece, noto che ad affollare l’immaginario collettivo sia il Puc e e le sue vicende. Insomma, su una questione tanto importante non si rileva altrettanta sollecitazione. E questo è grave. Anzi, diciamo di più: questa è la causa di tutti i disastri e del degrado del territorio. Tutto ciò che esorbita dagli interessi immediati è come se non esistesse. Eppure stiamo parlando di tutela della salute e dell’ambiente.

Ma anche di programmazione urbanistica…

E’ ovvio. Lo stato di contaminazione (allarmante o meno, preoccupante o trascurabile) è il fondamento su cui immaginare la destinazione futura del sito. Chi parla di cosa potrebbe o dovrebbe diventare la Turrbogas, senza prima parlare della questione ambientale, parla inutilmente. E poi c’è la questione irrisolta del ristoro, è il minimo che si possa chiedere. Quello che vale giustamente per il termovalorizzatore di Acerra vale ancora di più per l’ex centrale elettrica di via Ficucella.

Redazione