00 3 min 4 anni

(di Nello Ferraro)
Le tragiche notizie di questi giorni hanno riportato alla ribalta il dibattito sull’uso dei cellulari, quindi dei social, da parte dei bambini e degli adolescenti sempre più legati ai loro smartphone, per la preoccupazione dei genitori che non sempre riescono a controllare l’uso che ne fanno i propri figli non consapevoli dei pericoli che si nascondono nella rete. Per questo motivo è importante fare attività sportive o sociali che distolgano i giovani da questo pericolo. Tra queste figura il teatro che negli ultimi anni sta attirando sempre più giovani fin dalla tenera età. Protagonista indiscusso di questo settore è il maddalonese Michele Cupito, regista della compagnia teatrale “Amici treno per Napoli delle 06.30”, che da venerdì 2 ottobre 2020 ripartirà con la direzione dei laboratori teatrali per ragazzi, dopo la lunga pausa forzata a causa del Covid-19.
“Si riparte con tanta voglia di voler emozionare e stupire il pubblico con i nostri “attori in erba” – ha dichiarato il regista maddalonese – Infatti, il laboratorio si divide in due gruppi under 12 con lezioni il martedì 17:00/18:45 e over 12 il venerdì 17:00/18:45. In stretta collaborazione con la scuola Pony, pioniera da sei anni in questa attività, il corso si prefigge innanzitutto di portare a conoscenza degli adolescenti e bambini la magia e la poesia del mondo teatrale facendo un percorso importante sull’io e sull’io a disposizione del gruppo. Gli alunni sono guidati attraverso giochi ed esercizi teatrali nell’esplorazione dei seguenti elementi:
• Il corpo. Esplorazione della propria corporeità e della propria capacità di movimento, aumento della consapevolezza dei propri gesti quotidiani e scoperta di nuove abilità espressive e creative;
• Lo spazio. Esplorazione della dimensione che il proprio corpo e il proprio movimento occupano; misurazione del proprio spazio personale attraverso lo spazio dell’altro e del gruppo. Esplorazione di uno spazio condiviso, creato e agito da più persone;
• L’ascolto. Concentrazione sulla percezione di sé, individualmente e in gruppo – lavoro sull’attenzione di chi mi sta vicino, esplorazione delle proprie capacità di ascolto attraverso tutto il corpo. Ascolto del gruppo;
• Il gruppo. Esperienze di esercizi cooperativi, improvvisazioni di gruppo e creazioni corali (anche per il lavoro finale);
• L’altro. Esplorazione di chi è l’altro per me in un contesto ludico-espressivo, esplorazione di nuove qualità di chi mi è vicino, esperienza di collaborazione ed esplorazione della complementarietà di componenti di un gruppo. Il Laboratorio si prefigge un lavoro e rappresentazione di fine anno presso una struttura teatrale.”
Insomma, tanti validi motivi per spegnere gli smartphone per qualche ora ritornando alla “vita reale sociale” imparando, allo stesso tempo, un’arte da “imparare e mettere a parte” come ci hanno insegnato i nostri saggi nonni.

Redazione On Line