00 3 min 3 settimane
Nel giorno del trentennale dalla morte di Agostino Di Bartolomei, RaiPlay Sound omaggia il grande capitano della Roma campione d’Italia 1983: la storia della leggenda del calcio italiano, ripercorsa attraverso i più grandi avvenimenti della sua carriera

Esce su RaiPlay Sound giovedì 30 maggio, nel giorno del trentennale dalla morte di Agostino Di Bartolomei, il nuovo podcast “Agostino Di Bartolomei – Il capitano silenzioso”, a cura di Manuel Fondato: 4 puntate dedicate interamente alla storia del grande capitano della Roma Campione d’Italia 1983 che il 30 maggio 1994 si è tolto la vita, sparandosi un colpo di pistola, a Castellabate, dove si era stabilito alla fine della sua carriera.

Quel giorno erano trascorsi dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni tra la Roma e il Liverpool, punto più alto della carriera di Agostino. Per lui, romano e romanista, guidare la sua squadra verso l’ultimo atto della più prestigiosa competizione continentale per club, mai raggiunta prima, nello stadio di casa, l’Olimpico, era quanto di meglio potesse desiderare, fin da quando calcava i campi di periferia a Tor Marancia.

Agostino Di Bartolomei con la maglia della Roma Campione d’Italia

La Roma non vinse quella notte, si fermò a 11 metri dal sogno. Non fu sconfitta nei novanta minuti regolamentari, ma perse ai calci di rigore. Di Bartolomei calciò il primo e segnò; lui era uno specialista e li segnava sempre. Questo non bastò. Finito il sogno, iniziò la crisi: la separazione con la Roma, il lento declino, l’approdo in squadre minori come Cesena e Salernitana. La fine della carriera coltivando un altro sogno, quello di restare nel suo mondo del calcio, che però gli chiuse le porte. Agostino non lasciò alcun biglietto di addio, soprattutto non lasciò mai presagire il terribile intento di togliersi la vita, ma la scelta di quella data, non casuale, era di per sé un grido di dolore lancinante.

La scelta di definirlo nel titolo “capitano silenzioso” è consona al suo profilo di antidivo, quadrato, razionale e carismatico, figlio di un calcio che non esiste più se non nei ricordi di chi lo visse in prima persona.

Vincenzo Lombardi