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Non si può fare a meno di parlare di Coronavirus anche per la settimana in Valle di Suessola visto che abbiamo il primo caso di “positivo” al virus ed è un cittadino di Santa Maria a Vico. 

La settimana era iniziata con il decreto della Presidenza del Consiglio, che in pratica -tra le altre cose- ha sospeso le lezioni scolastiche fino al 15 marzo. In un certo senso era la stessa direzione che stavano prendendo i sindacisuessolani. Con qualche distinguo.

Infatti, si può dire che questo provvedimento arriva proprio nel momento giusto in Arienzo,visto che, il sindaco stava avendo non poco difficoltà con la questione dei topi nel plesso Parco Europa emanando una serie di ordinanze derattizzazione quasi una dietro l’altra. Si spera che al rientro questo problema sia risolto. 

In tema di ordinanze davvero curioso bisogna costatare l’attacco delle associazioni Pegaso e Terra Mia, che hanno accusato il sindaco di San Felice a Cancello di aver revocato una ordinanza,che vietava in pratica gli eventi e assembramenti sul territorio. Accuse alquanto forti con parole come “Atto di Alta Irresponsabilità” ma invece è stato un atto quello di revoca corretto in quanto il sindaco si è adeguato a ciò che sulla stessa materia aveva deciso il governo nazionale.

Dobbiamo dire meno chiara ci pare la direttiva emanata dal sindaco di Santa Maria a Vico -Andrea Pirozzi- riguardante i commercianti, che in base alla disposizione sono invitati a sanificare le proprie attività e riceveranno poi una targa da esporre dell’avvenuta sanificazione. 

Seppur consideriamo giusta la motivazione ci sono delle cose che non riusciamo a capire.

Partiamo dall’atto. Trattasi di “direttiva”, c’è però il fatto che lo Statuto comunale non ci pare che preveda tale atto. Il sindaco può emanare ordinanze, ordinarie oppure di necessità e urgenza, il sindaco può informare la cittadinanza in certi specifici casi, tutti gli altri atti prendono la forma e denominazione di decreto, ma non emette direttive. Infatti, la direttiva che prendiamo in considerazione ha il numero 1, proprio perché mai è stata utilizzata. Tra l’altro la direttiva non invita, come quella del sindaco di Santa Maria, ma bensì dispone e non si rivolge ai cittadini, ma ai propri uffici o imprese. Ci pare un atto quindi viziato nella forma. Inoltre, porta a confusione visto che trattasi di “invito” a tenere un certo comportamento, ma poi su Fb una nostra lettrice ci ha fatto notare che il sindaco in una discussione, sempre sul famoso social, ha parlato di obbligo. 

A prescindere adesso della bontà o meno dell’atto, capiamo certamente le motivazioni, buone e giuste sia chiaro per cui è stato emanato l’atto, certo però era meglio prevedere una sorta di “premio”, oltre la targa, per i commercianti visto che questa sanificazione risulta essere un aggravio di spesa in un momento difficile per tutti i settori. 

Come detto abbiamo il primo caso e quindi è buona cosa stringersi attorno alle istituzioni ed agire come una comunità di persone consapevoli e non come una massa di individui senza cervello. Il virus non è letale se non per persone anziane con già una situazione medica difficile quindi bisogna proteggerle. State a casa e seguite le indicazioni delle istituzioni!

Speriamo finisca presto.

Alfredo Ferrara