00 2 min 5 anni

MADDALONI- Prime esondazioni del collettore fognario ex Casmez. L’impianto si fa sentire: in via Cancello c’è un profumino che allieta le narici. Le acque nere di Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello, Cervino e dei comuni del vicino beneventano sono tornate a manifestare tutta la loro furia. Oltre all’emergenza igienica-sanitaria, esiste una furia distruttiva altrettanto pericolosa: piove e salta l’asfalto. Ancora una volta la forza delle acque mette a rischio l’incolumità degli automobilisti. Tombino semidivelti; sagoma della carreggiata ondulata e asfalto sbriciolato. Non c’è il metro di acqua che invade i campi e le abitazioni private. Ma la circolazione stradale è messa a dura prova. In virtù di quale diritto, scritto in quale codice gli scarichi fognari, collegati a sistemi fognari sottodimensionati, di alcuni debbono essere fonte di pericolo e causare disagi ad altri? Quale è il principio di civiltà e umana convivenza che legittima a trasformare un servizio pubblico in disservizio per tanti e in un problema di Protezione civile per molti? C’è un giudice che accetterebbe e legittimerebbe tutto questo? Abbiamo la risposta: assolutamente no. E infatti, abbiamo deciso di abbandonare la strada delle segnalazioni. Spuntano sentenze di condanna (in sede civile) per un simile disastro. In chiave preventiva, sperando che mai succeda l’irreparabile, ci potrebbe essere una deriva giudiziaria anche più grave. Basterà questo a mettere fine alla fuga dalle responsabilità e al gioco dello scaricabarile? Vi notizieremo in seguito sulle decisioni della magistratura.

Redazione