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In caso di allagamento e danni avrebbe dovuto insediarsi il centro operativo comunale (Coc)

MADDALONI- La periferia non si ribella più. Anzi, è rassegnata. Di più: non ama parlare dei problemi. Va tutto bene. Benissimo, i lavori delle nuova fogna. Ottimo, l’intervento infinito di sostituzione delle nuova illuminazione. Così, l’ondata di piena, l’ultima in ordine di tempo, ha distrutto ampi pezzi di strada è passata sotto silenzio. Chi deve mettere mano alla manutenzione straordinaria? Non è dato sapere. Il comune di San Felice (nella tratta terminale) e quello di Maddaloni. Eppure nulla è successo. Silenzio, la periferia non si ribella più. E’ da una settimana che si va avanti con una complicata chiusura parziale, a senso unico alternato e a carreggiata ristretta. Transennate tutte le aree dove si sono registrati cedimenti. Intanto, non pervenuti gli «indifferibili e urgentissimi lavori di messa in sicurezza e risistemazione». Obbligatorio il transito a passo duomo (velocità massima consentita di 10 km/h); necessaria una gimkana per le auto che dovranno affrontare un tracciato tortuoso, tra buche e divieti, lungo il percorso che da Maddaloni conduce ad Acerra. In alcuni punti è possibile transitare su appena due metri di strada superstite causa cedimento della pavimentazione laterale. Intanto, da circa una settimana di interventi di manutenzione non c’è traccia. Che dire? E pensare che il consiglio comunale ha votato all’unanimità un documento che prevede l’insediamento di una commissione paritaria, di consulenza per i residenza, rilevamento rischi. Addirittura, avrebbe dovuto insediarsi il centro operativo comunale (Coc). Chi l’ha visto? Come al solito quando c’è un problema molto serio, irrisolto, i consiglieri non si fanno vedere, non ci mettono la faccia e non fanno selphie. E come appena c’è un annuncio su un eventuale e remoto progettino, vai con gli annunci e comunicati stampa. Nel frattempo, a chi vive o è costretto a viaggiare lungo via Cancello, si possono fare due raccomandazioni: arrangiatevi e siate prudenti. “Via Cancello, la strada della vergogna”, la storia continua e sono ormai più di 40 anni di emergenza e precarietà.

Redazione