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MADDALONI- E’ stata come la cerimonia di apertura delle Porta Santa: accade una volta ogni tanto. Per riaprire al pubblico lo scivolo per i disabili e quindi l’ingresso per i diversamente abili o in generale per tutti quelli che hanno problemi di mobilità e deambulazione, si è dovuto aspettare tre anni. E’ accaduto questa mattina presso la casa comunale temporanea (usiamo un eufemismo per indicare un sito totalmente inidoneo che doveva essere utilizzato solo qualche mese) di via San Francesco d’Assisi. L’inossidabile Sergio Carrano, funzionario tuttofare e il vicesindaco Gigi Bove hanno cancellato l’ennesimo record negativo dell’ente locale. Tutto cominciò una delle solite mattine di protesta dei soliti noti questuanti di sussidi in comune: rottura dell’infisso, rottura dei vetri e chiusura permanente dell’accesso. Sono passati tre anni. Ci sorprende, e non poco, come un plotoncino di prefetti, vice-prefetti e sub commissari che hanno retto le sorti del comune non abbiano cancellato una simile mostruosità che si configura come una apartheid sociale verso gli “Altri”, quelli che non possono parcheggiare in doppia e tripla fila e non possono schiacciare il prossimo per farsi spazio. In fondo, si predica tanto la legalità. Bastava applicare le leggi di questo Stato e di questa Repubblica che il plotoncino di servitori dello Stato certamente conosce e che certamente ci può insegnare. Tutto è bene quello che finisce bene. E scusate il ritardo: la mente va agli invisibili, in carrozzella e non, che in questi lunghissimi mesi hanno avuto una difficoltà in più per esercitare i propri diritti-doveri di cittadini nelle scomoda condizione di «cittadini di serie B».

bocchetti