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MADDALONI- Dalla grammatica alla pratica. L’invocazione di “facilitazioni fiscali a sostegno della ripartenza del commercio” è una proposta della galassia delle opposizioni condivisibile e applicabile in ogni contesto in questo periodo di pandemia. Ma il problema è “come e cosa fare”. Abbiamo sollevato delle questioni di merito con Michele Russo (consigliere Pd e leader provinciale di Futura).  Cominciamo dalla situazione più spinosa e più complicata da realizzare: la sospensione dei tributi. Ma come si sospendono i tributi in un contesto dove il 57 per cento degli iscritti al ruolo non li paga a prescindere? La nostra proposta non è un esercizio di ingenuità politica. Cammina su due gambe. La prima: ci sia il riconoscimento, in funzione della sospensione imposta dalla pandemia del periodo collegato al blocco delle attività Non ha senso chiedere, ad esempio la tassa dei rifiuti, l’occupazione di suolo pubblico, se le attività non hanno prodotto rifiuti o utilizzato spazi pubblici. Credo che sia un principio di buon senso, L’altra gamba è quella della credibilità ed efficacia della capacità di imposizione e riscossione che aveva pecche indipendentemente dall’emergenza. E’ evidente che chi è moroso a prescindere è indifferente agli sgravi. Ma proprio per questo, riconosciuti i giusti sgravi si avvii una seria politica di equità fiscale che sia progressiva e severa con i furbi. Non può una misura di giustizia socio-economica essere cancellata dalla cultura dell’evasione che invece va combattuta, ma sul serio. Va fatta anche una distinzione per categorie? E’ ovvio. In questa triste congiuntura, vi sono attività (essenziali) che non hanno mai smesso di lavorare. E altre che non sanno ancora se e quando potranno aprire le serrande. E’ chiaro che questi settori, e solo questi, non possono essere lasciati al loro destino. Non invochiamo aiuti indifferenziati e a pioggia, come si è fatto con i buoni spesa, ma interventi mirati a chi ne ha davvero bisogno. E non ci vuole molto per comprendere dove intervenire. In sintesi, aiuti e una politica di equità fiscale? Non può essere diversamente. Diciamola tutta: esistono interi settori per i quali sono aperti contenziosi e problemi in materi di riscossione di tributi. Si operi per i recupero del dovuto. Parliamo di grandi aziende, di grandi insediamenti produttivi, di grossi depositi e molto altro ancora. Ma questa è una politica che va ben oltre il trimestre che riguarda le facilitazioni fiscali. Posso aggiungere una cosa? Prego… Credo proprio che l’urgenza di mettere in campo una politica di fiscalità di vantaggio sollevi la parallela urgenza di organizzare politiche fiscali eque. Le due cose stanne insieme. E’ l’occasione per dare risposte. L’appello al sindaco è anche mirato a questo. Parlate anche di garantire servizi per la riapertura? Si esatto. La riapertura purtroppo non il semplice sollevamento delle serrande. Gli esercizi saranno chiamati a fare una serie di interventi di messa insicurezza, a tutela del distanziamento sociale e molto altro ancora. Passando pi per le periodiche sanificazioni. L’ente locale può molto controllando il settore delle sanificazioni e calmierando il mercato affinché misure di necessaria e doverosa tutela della salute pubblica non si trasformino in un ulteriore aggravio per le imprese in difficoltà. Una sorta di collaborazione per la sicurezza? In un certo modo si. Collaborazione per garantire facile accesso ai servizi. E anche collaborazione per garantire controlli e rispetto delle regole.

avv. Michele Russo
Redazione