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Sono anni che l’AMBC denuncia il malaffare delle attività cimiteriali e le illegalità che si commettono “nell’ultima dimora, quella eterna” per colpa delle Amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni. L’attività cimiteriale di sepoltura (inumazione, tumulazione, esumazione, estumulazione ed interventi sulle sepolture) è – come è noto – un servizio pubblico in capo al Comune, che può assolverlo secondo le modalità previste dalla legge, ovvero direttamente oppure appaltandolo ad una ditta specializzata nel settore, a seguito di pubblica gara.

Le prestazioni cimiteriali sono, quindi, servizio pubblico a richiesta e rilevanti economicamente, pertanto assoggettate a tariffa. La mancata adozione delle tariffe e i mancati introiti determinano danno erariale. Il Comune è costretto in questo caso, illegittimamente, ad accollarsi totalmente (accollandole, quindi, a tutti i cittadini) le spese del servizio cimiteriale, per lo svolgimento di servizi gratuiti, come – ad esempio – la sepoltura di indigenti, per la tenuta gestionale e manutentiva del Cimitero e dei principali servizi come la Camera mortuaria, la custodia cimiteriale, l’ossario e cinerario comune, e così via.  Una situazione che determina gravi responsabilità (anche con conseguenze penali) per il Comune, per il Sindaco e per il Responsabile del Servizio. Eppure, per anni e anni, il nostro Comune non ha mai scelto la modalità di gestione del Cimitero (competenza che spetta al Consiglio comunale), fatta eccezione per la messa in piedi di un project financing per un pezzo di Cimitero, la cui procedura e i cui atti andrebbero approfonditi. E non ha mai determinato le tariffe per i servizi cimiteriali (competenza che spetta al Consiglio comunale in sede di approvazione del bilancio), non incassando di conseguenza neppure una lira/un euro. Di conseguenza, nel cimitero le attività di sepoltura sono state eseguite in questi lunghi anni – e vengono tuttora eseguite – abusivamente da soggetti estranei all’Amministrazione, che impongono costi e modalità. Tutte le Amministrazioni che si sono succedute in questi anni hanno tollerato tali illegalità, anzi ne sono state partecipi, se non altro per grave omissione e per danno erariale.

L’Associazione Mondragone Bene Comune è ritornata su questa annosa e brutta vicenda anche ultimamente, dando conto di un documento discusso e condiviso in una riunione di Mondragone Attiva e dell’AMBC: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/03/15/associazione-mondragone-bene-comune-regole-per-il-cimitero/.

Ebbene, come ha rendicontato l’ottimo Carlo Federico di Mondragone Attiva, il sindaco Lavanga nell’ultimo Consiglio comunale ha ridotto tutta questa incredibile sequela di inadempienze ed illegalità che il Comune ha determinato e tollerato colpevolmente, al fatto che i cittadini non chiedono la fatturazione agli abusivi che effettuano i servizi cimiteriali. Quindi, la colpa è solo e soltanto dei cittadini, i quali nel momento in cui affrontano un grave lutto familiare – che comporta particolare fragilità, disorientamento, confusione e tristezza – non si accertano della titolarità (Sono dipendenti comunali? Sono dipendenti di una società che ha vinto una gara pubblica bandita dal Comune?) di quei signori che, aggirandosi a proprio agio e alla luce del sole nel Cimitero, si fanno avanti e si adoperano – in automatico – per i servizi cimiteriali occorrenti.  Cittadini colpevoli – secondo Lavanga – anche perché non si accertano che i costi imposti sono arbitrari, non sono le tariffe comunali (tariffe che – si ripete – il Comune non ha mai deliberato), e addirittura non pretendono la relativa fattura.

I cittadini hanno sempre il dovere civico di chiedere e ottenere la fattura e fanno male a non agire in tal senso (al netto della particolare situazione psicologica del momento). Ma tutto ciò nulla ha a che vedere con le illegalità che noi denunciamo, con la mancata scelta della modalità di gestione dei servizi cimiteriali, con la presenza abusiva di operatori nel Cimitero comunale, con l’assenza di sicurezza e di regole, con la mancata adozione delle tariffe, con gli ingenti danni erariali e così via. E poi, perché il Sindaco che è a conoscenza che i servizi cimiteriali – autonomamente contrattati dai cittadini – non vengono fatturati, non ha mai denunciato tale illegalità alle competenti autorità?

Il Sindaco aggiunge poi, come evidenziato da Carlo Federico di Mondragone Attiva, che “il Comune non ha personale da poter destinare a questi servizi”. A questo punto facciamo veramente fatica a capire se è più ignoranza o più malafede. Ma il Comune, esimio Sindaco, anche per la Refezione scolastica non ha personale. Eppure, ha appaltato la mensa dopo una gara pubblica, ha stabilito la relativa tariffa ed effettua questo servizio a domanda (come sono a domanda i servizi cimiteriali) nel rispetto delle norme. Quindi, come vede, l’assenza di personale è una giustificazione assolutamente miserevole: il Comune avrebbe potuto decidere di appaltare i servizi cimiteriali, come è stato fatto per la refezione scolastica. Tra l’altro, il sindaco Lavanga- in carica da quasi 2 anni – è stato vicesindaco con delega al Cimitero per 5 anni nella passata Amministrazione Pacifico (oltre ad essere stato anche assessore con l’Amministrazione Cennami). Quindi, di tempo ne ha avuto per fare ciò che si doveva.

Per quanto riguarda infine il danno erariale, lasciamo che sia la Procura della Corte dei conti a verificarlo.

Su questa “triste storia” si ha comunque l’impressione che l’Amministrazione si stia arrampicando sugli specchi per cercare di giustificare l’ingiustificabile. Ma anche quando si è costretti ad arrampicarsi sugli specchi si dovrebbe sempre cercare di salvaguardare almeno la dignità.

Redazione