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Oggi 4 novembre si celebra la Festa dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate. Sarebbe bello se anche a Mondragone questa giornata fosse totalmente all’insegna della Pace, contro tutte le guerre- dall’Ucraina alla striscia di Gaza– e a difesa del diritto dei popoli oppressi e brutalizzati. Non c’è proprio niente da festeggiare e qualsiasi cerimonia e pensiero dovrebbero essere rivolti esclusivamente alle atrocità e alle violenze che insanguinano mezzo mondo. Dovrebbe essere una giornata all’insegna del: “Fuori l’Italia dalle guerre!” e “Stop all’invio e al commercio di armi!”

E dovrebbe essere una giornata in cui sentire espresso, senzase” e senza “ma”, anche a livello locale, da parte di chi temporaneamente rappresenta questa città, il dovere di tagliare le spese militari per finanziare le spese sociali, soprattutto dopo gli ultimi dati ISTAT sulla povertà che avanza, che registrano 2,18 milioni di famiglie e oltre 5,6 milioni di individui in povertà assoluta. E dovrebbe essere una giornata di denuncia dell’attività di militarizzazione delle nostre scuole e delle nostre università, che da un po’ di tempo a questa parte sta prendendo sempre più piede: https://osservatorionomilscuola.com/.

Dovrebbe essere una giornata in cui soprattutto i “Cantori della Nazione”, per una volta lasciando da parte slogan e retorica, riflettessero su quanto lucidamente ha affermato Isaac Asimov, che: “Non ci sono nazioni! C’è solo l’umanità. E se non arriveremo a capirlo subito, non ci saranno nazioni, perché non ci sarà Umanità… .

E quanto all’Unità nazionale, quella di oggi dovrebbe essere una giornata di opposizione all’Autonomia differenziata delle destre, che rischia di disunire completamente il Paese e di affossare definitivamente il nostro Sud, già deprivato, spopolato e impoverito. Dovrebbe essere una giornata per informare, sensibilizzare e mobilitarci (come sta facendo da tempo l’AMBC) per il ritiro di qualunque autonomia differenziata che andrebbe a minare profondamente l’unità della Repubblica come garanzia di diritti universali, sociali e civili per tutte e tutti, a prescindere dal luogo di residenza.

Anche in questo caso non c’è proprio niente da festeggiare se le destre che sono al potere, al di là degli ipocriti richiami all’unità e indivisibilità della Repubblica, stanno seriamente mettendo in crisi la coesione del Paese e stanno moltiplicando le disuguaglianze tra Regioni ad alto e basso reddito, lasciando i nostri territori ad un destino di miseria. Per non parlare dell’“accoppiata autonomia-premierato” che rischia di trasformare la nostra democrazia definitivamente in “democratura.

Dal contrasto all’Autonomia differenziata, dalla Pace e dal NO a qualsiasi guerra, dalla Costituzione e dalla sua salvaguardia, può prendere forma una piattaforma politica che si oppone alla destra al governo, ma anche al modo in cui da anni viene amministrata Mondragone, con un uomo solo e non eletto al comando, con tratti di leaderismo, clientelismo e laissez faire e in assenza di solidarietà, di civismo, di valore collettivo, di uguaglianza e legalità, tratti che dovrebbero marcare le sensibilità della sinistra e che abbiamo il dovere di rimettere politicamente in circolazione. 

Redazione