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MADDALONI- Cose mai viste prima. Applicato, per la prima volta e per davvero, l’articolo 208 del codice della strada. Non stiamo parlando di multe ma di utilizzo dei «proventi delle contravvenzioni», o parte di essi, per la messa in sicurezza  e alla manutenzione delle infrastrutture (strade e segnaletica orizzontale e verticale). Su input del sindaco Andrea De Filippo, il maggiore Domenico Renga ha disposto il rifacimento della segnaletica orizzontale in quattro punti nevralgici e delicati della circolazione stradale. Stop, corsie e strisce di mezzeria nuove finalmente presso l’incrocio in località Giardinetti, località diventata ormai sinonimo di sinistri stradali. Altro punto, non meno caldo, è l’incrocio via de’ Curtis vicino isola ecologica. Altro svincolo senza visibilità e problematico ridisegnato è quello di via Appia, area circostante la chiesa. E poi c’è la trafficatissima e centralissima via Napoli presso l’incrocio di via Ficucella. Sembra poco o scontato. Invece, è una drastica inversione di tendenza perchè, come da pessima prassi amministrativa, la destinazione finale dei proventi delle multe sono serviti a colmare i buchi di bilancio. Una storia come quella del cimitero. Multe e aree cimiteriali utilizzati come bancomat per colmare i deficit di bilancio. Molto c’è da fare, ma almeno è cambiata la filosofia di utilizzare i soldi dei contribuenti. Le multe pagate e non contestate debbono servire a migliorare la viabilità e i servizi ad essa connessi. Esiste una chiara equazione: più investimenti equivalgono a più sicurezza. Ci auguriamo che la breccia aperta nelle vecchia consuetudine diventi un metodo consolidato. Lo meritano gli automobilisti e pure gli operatori messi in strada per disciplinare il traffico.

Redazione