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MADDALONI- Finisce l’anarchia? Con i controlli, congiunti Asl-Polizia Municipale, è stata avviata la campagna di repressione contro l’esposizione all’aria aperta di alimenti. Chiusa una falla se ne apre un’altra. Le antiche abitudini, soprattutto quelle legate alla mancanza di osservanze di regole, sono dure a morire: arriva San Valentino ed è riscoppiata la dura guerra commerciale dei commercianti fissi contro i «temporary shop» mobili. In pratica, i negozianti non tollerano più l’aggressività delle bancarelle (sorte come i funghi lungo le principali arterie cittadine) in quanto protagoniste di una «concorrenza sleale in materia di dolciumi e prodotti alimentari». Ma anche contro le occupazioni abusive si marciapiedi, spazi espositivi e esposizione di merci e prodotti reperibili all’aria aperta. La questione è arrivata sul tavolo del sindaco e sono scattati nuovi controlli: elevati, questa mattina, due verbali di due mila euro due ordini perentori di rimozione della merce. E adesso, scatta un interrogativo: la procedura sanzionatoria sarà chiusa? Scatteranno le cinque giornate di chiusura obbligatoria? E da quando? Diversamene, l’azione di repressione dei vigili urbani viene puntualmente vanificata dal “buonismo amministrativo” che tutto tollera e tutto perdona. Staremo a vedere.

Evasione fiscale programmata

Poi esiste il problema dei controlli ammnistrativi sui «negozi a tempo» non in regola sia con le nuove norme che regolano i «pop up store» (negozi mobili a durata limitata) che con le vecchie regole di regolamentazione delle bancarelle gigantesche (occupazione suolo pubblico per centinaia di metri quadrati e concessioni comunali). La sfida è organizzativa e di tempo. Fino ad oggi, i punti vendita  temporanei sono più veloci dei controlli. Mancano il personale e soprattutto i mezzi. Per contrastare l’occupazione di marciapiedi, l’espansione territoriale incontrollata degli espositori e la commercializzazione di prodotti alimentari all’aria aperta serve il supporto di personale sanitario. Il problema è che le bancarelle aprono, vendono e chiudono ben prima che possano scattare i controlli amministrativi. Fatto l’incasso, si riesce ad evitare il pagamento delle tasse comunali.

L’occupazione degli spazi pubblici

Altro capitolo, abbastanza scabroso, è quello dell’occupazione del suolo pubblico. E’ vero che, causa pandemia, c’è stato un forte impulso a facilitare le attività commerciali anche con spazi all’aperto. ma a Maddaloni, che è una repubblica a parte, vige un’altra legislazione. Non si pagano gli spazi, non significa che si può utilizzare tutto lo spazio a discrezione tutto lo spazio a piacimento, in barba alle regole del codice della strada con tavoli piazzati anche agli angoli delle strade con clienti che mangiano a pochi metri dai tubi di scarico delle auto. E sulla “Calcutta maddalonese” non si può continuare a chiudere tutte e due gli occhi.

Redazione