00 4 min 8 anni

“E’ successo al sottoscritto, ricevendo una telefonata da un caro amico nell’avvisarmi che si faceva una messa nel ricordo di Franco Lombardi, martedì 18 novembre, alle ore 18,30 nella chiesa dell’Annunziata, a dieci anni dalla sua volata in cielo.
Vedete c’è un tempo nella vita di ognuno nel quale i ricordi dei momenti e dei fatti degli uomini, che hanno segnato, con maggior forza, le fibre più intime dell’anima, riaffiorano, intensi e lucidi, con il loro enorme carico di memorie, dolori, speranze, paure, illusioni…attimi di gioia, prove d’amicizia e d’affetto. Stavo avendo alcuni incontri, come hobby quotidiano sulla radio, quando mi arriva questa notizia. Si sono trascorsi dieci anni, dalla tua dipartita e come in un film ho rivisto per un attimo tutti quei momenti che ci hanno accomunato. Mi ricordo che io giovane impiegato della segreteria dello scientifico e tu giovane studente, reggevi le sorti di assemblee studentesche partecipate e rumorose per poi passare a giovane imprenditore esperto nelle pratiche della motorizzazione fino alla candidatura a sindaco di questa città. Anche se politicamente non eravamo sintonizzati sulle stesse frequenze, avesti la capacità di coinvolgermi in politica e di organizzare un movimento ambientalista con relativa lista alle elezioni comunali che poi videro eletto il sindaco Farina Michele. Tanti furono i progetti, tanti e dico tanti fino alla tua elezione a consigliere regionale. Allora questa città dominava lo scenario politico provinciale. Questa città con te stava gettando le basi di una rinascita, anche se era iniziata una grossa crisi industriale, si cominciavano ad intravedere soluzioni di problemi fermi da decenni. Riuscimmo ad avere la elezione di quattro consiglieri provinciali, un onorevole ed un senatore e tu come consigliere regionale e perfino un assessore provinciale. Il massimo di espressione elettiva, mai fino ad ieri raggiunto da nessuna classe politica. Bene, anzi male, si male poi un brutto male ti colpì e in poco tempo ti strappò ai tuoi cari e volasti in cielo. Bene, anzi male, da quel momento questa città con la tua dipartita ha perso tutto, siamo stati terra di conquista. Caro Franco la tua è stata una vita di straordinaria ricchezza culturale, sociale, umana. E chi non ti conosceva, davi l’impressione di una persona burbera e scontrosa. Era questa la scorza sotto cui nascondevi l’estrema sensibilità dell’animo, quasi una timidezza. Eri schivo di ogni atteggiamento teatrale, con la modestia di chi ha coscienza del proprio valore. Eri solare e magnifico era il tuo approccio mentale alle cose, fatto di gentilezza e umanità. La tua idea era, sempre, quella della rivoluzione del buon senso e di un comportamento, impopolare, di cui oggi se ne avverte, insieme a te, la tua scomparsa .
Penso che tutti ti dobbiamo qualcosa e ci sentiamo in colpa per non averti insignìto di un riconoscimento per quello che hai realizzato , lo avrai già ricevuto lassù nei cieli eterni. Ma tu guardaci sempre con occhio benigno, aiutaci a risollevare questo paese. Ti ricorderò, sempre, con le tue stesse parole, quelle più vere, che eri solito dire al termine di ogni tuo intervento elettorale: mi sento pieno di vita, dopo l’ennesima gioia di questa vittoria. Grazie ragazzi…Grazie per questa vostra collaborazione che mi offrite. Ciao Franco”.
20161014_133918

bocchetti