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MADDALONI- Guardia di Finanza in comune accolta dal sindaco. Andrea De Filippo ha consegnato alla Fiamme Gialle il censimento. la documentazione, i dati in possesso del comune sulle occupazioni senza titolo degli alloggi popolari. Abbiamo chiesto cosa stia succedendo.

Andrea De Filippo

Sindaco è in corso un giro di vite sull’ “affittopoli maddalonese”?

Le sintesi giornalistiche, sebbene necessarie, molto spesso non esprimono affatto quello che è in corso. E’ in atto un monitoraggio documentato su un fenomeno, presente in Provincia di Caserta ma che non esclude nessuna area metropolitana o angolo del nostro Paese, che è quello delle occupazioni abusive degli alloggi popolari.

E’ una questione che il Comune, ma anche il Consiglio Comunale (con l’insediamento della consulta della casa) sta affrontando da tempo?

Infatti, sono monitorate le condizioni abitative a Maddaloni. E in collaborazione con i sindacati degli inquilini, si è avviato un percorso di analisi di tutti i fenomeni e le situazioni socio-economiche di chi occupa l’edilizia pubblica.

Ma questa intesa era proprio preventiva per “censire i caso socialmente sensibili e distinguerli dagli atti di sopruso”. O no?

Si, ad esempio la proposta dell’Anagrafe degli inquilini avanzata dai sindacati va proprio in questa direzione: dividere i portatori disagio sociale reale, dagli occupanti in regola, dai morosi incalliti impenitenti e da chi non ha titolo alcuno, e nemmeno le condizioni socio-economiche adeguate, per occupare un alloggio.

Sindaco ma, in concreto, in caso di condizioni anomale non riconducibili a cause sociali ma a soprusi si potrebbe procedere agli sfratti?

La legge è legge. E noi l’applicheremo. Se dovremo firmare gli sfratti, li firmeremo. Ovviamente stiamo parlando di quelle persone che non hanno nessun titolo per occupare gli alloggi popolari. Altra cosa è la questione delle morosità o delle incapienza che appartengono alla sfera gestionale e sociale.

Sembra una non soluzione. O no?

Allora certi fenomeni di abuso vanno colpiti. Ma, come abbiamo più volte ripetuto e hanno detto i sindacati, posti i principi ci vogliono gli strumenti adeguati. In questo caso, tutti i sindaci d’Italia, hanno le armi spuntate e vivono tra due fuochi.

Può spiegarci?

Da una parte giustamente devono firmare gli sfratti. Dall’altra parte, sempre il sindaco, viene incaricato di trovare la soluzione abitativa agli sfrattati. E’ una situazione senza via d’uscita. Faccio mio le indicazioni di chi conosce questo settore: il fenomeno delle occupazioni abusive è un problema, molto serio e sentito di ordine pubblico, ma non può essere affrontato con ordinari mezzi amministrativi che non sono idonei e non hanno le soluzioni. Poi, ovunque, certe anomalie, hanno monitorate e affrontate in tempo reale. Altrimenti, si creano cancrene difficili da estirpare.

E allora che si fa?

Per esempio quello che, in collaborazione con i sindacati, si sta facendo a Maddaloni. Avviare un Ufficio Casa attrezzato, un’Anagrafe degli inquilini e molto altro. Che poi è anche mettere ordine in un settore lasciato per troppo tempo a se stesso ed è un ripristinare certezze amministrative e diritti smarriti da troppo tempo.

Redazione