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MADDALONI- Continua la campagna mediatica dell’on. Antonio Del Monaco (M5S) sulle scarcerazioni eccellenti per l’emergenza Covid-19. E nel crescendo delle polemiche lancia la provocazione più forte: “Battisti libero? Mi dimetto”. Lanciato il sasso nello stagno. Staremo a vedere se e quali increspature produrrà sulla superficie stagnante della politica.

Continuano le richieste di scarcerazione da parte di alcuni nomi noti della criminalità: ora è la volta dell’ex terrorista Cesare Battisti, autore di quattro omicidi, di cui due commessi in prima persona. Battisti che, non dimentichiamolo, evase dal carcere di Frosinone nel 1981 trovando protezione all’estero durante la latitanza, ora chiede i domiciliari presso la sua famiglia nel Lazio: è malato di epatite B, soffre di un’infezione polmonare e teme il contagio da Covid-19.

Richiesta piuttosto singolare se si considera che Battisti è da circa un anno e mezzo in regime di isolamento ad alta sicurezza nel carcere di Oristano e quindi lontano da ogni qualsivoglia contatto, senza la possibilità di incontrare parenti. Pare proprio, quindi, che nessuno più di lui sia al sicuro da eventuali contagi. Quanto alle sue attuali condizioni di salute non credo affatto sia complicato trovare cura presso la struttura carceraria con l’intervento di medici specializzati: nessuno ha intenzione di negargli adeguata assistenza medica.

Quali sono dunque i presupposti per un’eventuale scarcerazione? Battisti, per i crimini commessi, è stato condannato all’ergastolo e quindi è giusto che finisca i suoi giorni nelle patrie galere: è impensabile concedere il privilegio dei domiciliari a siffatti criminali, certezza della pena sempre. Non può accadere un altro “caso Zagaria”, un’altra scelta azzardata della magistratura, non è contemplabile un altro discutibile gesto del genere!

Se la magistratura, unica ad avere potere decisionale in merito alle scarcerazioni, darà parere positivo a tale istanza, sono pronto a rassegnare, come parlamentare, le mie dimissioni nell’immediato.

Redazione