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Da «Bandiera rossa» a «bandierina rosa shocking». Nel sovrabbondante chiacchiericcio preelettorale maddalonese, c’è da segnalare l’ennesimo e silenzioso naufragio politico (il terzo consecutivo) della sinistra, presunta alternativa e ipoteticamente allergica al Pd, di Maddaloni. Dopo i fasti degli anni ’80, l’ingresso alla guida della città e nel parlamento degli anni ’90, le giravolte amministrative del primo decennio del Terzo Millennio, i compagni sono scomparsi. Chi li ha visti? L’ultimo avvistamento, corredato dal solito e astruso comunicato stampa zeppo di sociologismi, invettive contro città, territorio e suoi abitanti, ma rigorosamente e scientificamente privo di sostanza politica, c’è stato con la manifestazione «Avanti a Sinistra»: una riunione tra i reduci del secolo scorso che si è tenuta presso la libreria Hamletica. Doveva essere uno «spazio di elaborazione politica e culturale nel quale tutte le forze di sinistra della città (partiti, movimenti e associazioni) erano state chiamate a coagularsi per sviluppare un’idea di una Maddaloni possibile e realizzabile». Molto fumo, tante chiacchiere e nessuna costrutto. Non ci sarà una lista. Non ci sarà una presenza. Non ci sarà uno spazio alternativo e nemmeno una qualche forma di partecipazione non necessariamente elettorale. Ha vinto la fuga nel privato: lo spirito di militanza sul territorio, la compromissione con il reale vissuto e soprattutto la conoscenza diretta dei bisogni e dei problemi delle persone (cioè vedere e toccare la carne viva, pulsante e talvolta sanguinante della gente) non è più elemento distintivo di quelli che nel XX secolo di chiamavano compagni. E’ la storia di un’estinzione di massa. E’ la storia di chi oggi può essere incasellato tra i fossili viventi della politica, buoni per il museo di paleontologia o per i cultori di scienze politiche. In concreto, le microfazioni supersiti maddalonesi degli ex comunisti non solo sono riuscite a riunirsi ma subito si sono perse di vista. E’ finita un’epoca anche a Maddaloni. Il dato storico non può passare sotto silenzio. Così, la bandiera rossa è stata ammainata. A suo posto impazza la «sinistra di costume»: quella che preferisce, alla testa pensante di Gramsci, la voce gracchiante della Boldrini. Non c’è più la bandiera rossa che guida il popolo, ma la sinistra che si infiamma per battaglie minori (giammai per i diritti sociali e per il lavoro) agitando bandierine rosa. Non sono più compagni ma amici di facebook. Così, nell’ecatombe di candidati a sindaco e liste, la storia di un nuafragio politico clamoroso e di una svolta epocale non poteva passare sotto silenzio.
bocchetti