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Sono 46 le cave autorizzate dei 104 comuni che compongono la provincia di Caserta con un alto livello occupazionale.

E’ da registrare che solo nello stabilimento Cementir di Maddaloni lavorano all’incirca 250 persone tra dipendenti e personale di ditte esterne.

Nell’arco di pochi anni il territorio casertano è stato investito da una grande crisi che ha progressivamente ridotto attività e forza-lavoro e infine la crisi mondiale che ha attraversato gli ultimi sette anni ha fatto il resto, portando il territorio verso una fase quasi di de-industrializzazione.

Abbiamo una disoccupazione generale che supera il 23%, è ancora più impressionante se lo si rapporta a quello dell’occupazione: nel 2015 il tasso di occupazione in provincia di Caserta è stato del 36,5% , il più basso della Campania.

E’ vero che occorre nel territorio casertano un Policlinico, perché solo una struttura di tal genere può sviluppare ricerca medica e farmaceutica e favorire indotti anche produttivi in questo campo, ma nello stesso tempo non possiamo penalizzare altri settori con la perdita di posti di lavoro.

Perché qui non stiamo parlando di realtà con il quale alcune “coltivazioni” di cava sono state portate avanti in modo abusivo, oppure sono state create aree di stoccaggio di rifiuti, ma di una realtà che utilizza una politica ambientale  finalizzata alla realizzazione di un sistema produttivo eco-sostenibile basato sulla trasparenza e sulla reciproca collaborazione.

La politica deve farsi carico al più presto del problema cercando di trovare delle soluzioni perché non si può parlare al giorno d’oggi di incompatibilità tra due strutture.

Come recita la Delibera Regionale n.664 del 02/12/2015 è interesse primario della Regione Campania la completa riqualificazione ambientale delle aree di cava ricomprese nelle Aree di Crisi e nelle zone ad alto rischio ambientale , favorendo anche il riuso dei siti per un loro totale reinserimento nel territorio circostante.

Se esiste un Disegno di Legge ad iniziativa del Presidente della Giunta regionale che va a modificare le “disposizioni sui tempi per gli interventi di riqualificazione ambientale delle cave ricadenti in aree di crisi”, si cerchi di portarlo a termine, solo cosi possiamo evitare la chiusura definitiva di uno stabilimento salvando i livelli occupazionali.

Santo Senneca

Progetto Maddaloni 2.0

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