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MADDALONI- Monta l’insoddisfazione per l’approccio burocratico e la lentocrazia comunale. Dopo l’ispezione all’area fortificata, ordinata dalla Procura della Repubblica, arriva l’appello a fare presto e fare bene.

on. Antonio Del Monaco

On. Antonio Del Monaco non è contento dell’operato del comune?

Ci vogliono risposte certe e adeguate alle richieste della magistratura. Non siamo disponibili ad attendere nella speranza che arrivi una relazione finale. Sia chiaro che non tollereremo una riedizione della telenovela del Ponte Vapore dove, per anni, si sono rimpallate responsabilità, relazioni Ctu e disagi. La questione castello deve essere portata sui giusti binari.

E quali sarebbero?

C’è un problema di sicurezza e di tutela della privata e pubblica incolumità Vogliamo sapere se esistono pericoli crolli. In caso di crollo quali sono i rischi reali visto che gli accessi alla struttura non sono minuziosamente interdetti. Vogliamo sapere se esiste un pericolo, e quali sono quelli reaili, in caso di cedimento della cinta muraria. In caso di scosse sismiche quali sono i pericoli reali e potenziali. Su questi argomenti non accettiamo perdite di tempo. Servono risposte immediate e certe. Siamo chiaro sia il comune e sia i proprietari, entrambi per le loro responsabilità e competenze, devono dare risposte. Non ci fermiamo. Questi quesiti li porremo in tutte le sedi opportune.

Insomma, il castello come il Ponte Vapore e la caserma Annunziata?

Si anche in queste vicende esisteva il solito rimpallo di responsabilità e l’indolenza burocratica del comune nonché di tutti gli enti coinvolti. Non si può più alzare gli occhi verso la collina che sovrasta Maddaloni e notare, con profondo rammarico, il degrado e l’abbandono in cui versano i simboli della città: un castello e due torri…o quel che ne resta.

La denuncia è per l’inoperosità di chi avrebbero dovuto intervenire?

Si ci sono fughe dalle responsabilità. Da decenni, questi monumenti sono stati lasciati a marcire, pezzo dopo pezzo, muro dopo muro. Cumuli di macerie ci parlano, cercando di richiamare l’attenzione di chi dovrebbe averne cura. Affreschi, volte decorate, scale interne…un ricordo per i fortunati che in passato hanno potuto vedere la bellezza di quei luoghi storici.

Bisogna porre dei punti fermi e accertare responsabilità. Per fare cosa?

Primo per eliminare i rischi. La pericolosità del sito, quasi a strapiombo sulla cittadina, è visibile a tutti, perché al di sotto, in pianura, vi sono case, strade…persone.È inaccettabile una situazione del genere! La gravità dell’incuria di anni e anni è arrivata a un punto tale che si necessita di un’immediata operazione di messa in sicurezza e recupero.

Ed ora?

I proprietari, evidentemente, non hanno mai avuto a cuore il futuro di questo patrimonio culturale, né hanno fatto qualcosa mai per mettere in sicurezza castello e torri, apportando migliorie o opere di restauro.

Tutti responsabili, nessun responsabile?

Non è così. và accertato e documentato lo stato dei luoghi. Dopo di che, se i proprietari non sono in grado di provvedere è bene, anzi, doveroso, ridare a Maddaloni la propria storia e permettere così una rivalutazione del sito. Permettere che il tempo divori la bellezza, senza lasciare nulla ai posteri, alle future generazioni, significa perdere le proprie radici, la propria identità. Senza passato non c’è futuro. Per questo attendiamo, con impazienza e insofferenza, che venga fatto quanto prima un tavolo di discussione con la Procura, la Sovrintendenza e il Comune per trovare una soluzione finalmente definitiva.

Redazione