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È stato annunciato, nei giorni scorsi, dal Comune di Maddaloni, la realizzazione di un mini cartellone cinematografico per la proiezione di cinque film all’aperto che saranno proiettati in Piazza Don Salvatore D’Angelo. Un evento più da vendemmia che da solleone, visto che la partenza è fissata per il prossimo 25 agosto con ultimo atto il 9 settembre. Ovviamente tutto strutturato nel pieno rispetto delle norme anti-Covid con distanziamento ed accesso limitato fino ai numeri consentiti dalle vigenti disposizioni. Per l’allestimento di questa inedita e molto improvvisata iniziativa, il Comune si avvalso della collaborazione della Gruppo Biesse, società brianzola molto attiva sull’intero territorio nazionale in materia di supporto e logistica ad eventi di sport, spettacolo, musica e cultura. Allestimenti di aree per lo svolgimento degli eventi e supporto ad aziende pubbliche e private tra le referenze del gruppo. Dunque, il 25 agosto alle ore 21 il grande schermo torna a Maddaloni. Ci sarebbe da emozionarsi se si pensa che, in linea d’area, tutto avviene a pochi metri da quel che resta del glorioso Cine-Teatro Alambra, per anni punto di riferimento della cultura cinematografica e teatrale della Campania. Un luogo che ha accompagnato diverse generazioni in una crescita i cui tempi erano scanditi dal meglio che lo spettacolo italiano potesse offrire a livello nazionale.

Il ritorno della parola “cinema” in quel di Maddaloni, seppur con una rassegna a tempo determinato, dovrebbe essere un momento di giubilo e soddisfazione, un segnale di ripartenza di un paese che da anni ha perso la vocazione più nobile del termine spettacolo (non ne abbiano a male gli organizzatori di sporadici momenti di intrattenimento che hanno visto protagonisti neomelodici da “Castello delle Cerimonie”, soubrettine di tv locali e comici da spiaggia con i tormentoni usa e getta. Maddaloni era abituata a Carlo Giuffrè, Tato Russo, Vincenzo Salemme, Rino Marcelli, Peppe Barra, Luigi De Filippo, Lina Sastri…..). Leggendo i titoli in programma, però, ci sorge qualche dubbio. Uno su tutti: il cartellone è stato composto in una notte di sbornia di mezza estate oppure Netflix ha davvero fatto perdere il contatto con un’arte, quella cinematografica, da sempre fiore all’occhiello del “made in Italy”. In poche parole: chi ha scelto i titoli della “prima rassegna cinematografica all’aperto”, da quando tempo non entra in una sala e che percezione ha dell’attuale “status” delle produzioni? Nel cartellone troviamo film usciti tra il 2015 e il 2016, uno addirittura nel 2007. Si tratta di opere che alloggiano in pianta stabile nelle librerie on-demand di tv satellitari e biblioteche streaming. Titoli che puoi tranquillamente “beccare” su TeleCapri e TeleVomero nelle più svariate fasce orarie. Troviamo l’immancabile Alessandro Siani con “Si accettano miracoli”, commedia forse presente in tutte le case in rigorosa versione “pezzotta” perché alla fine Siani “due risate le fa sempre fare”. Un film dove le cose migliori sono le location che si incorniciano tra Sant’Agata de Goti e Scala di Positano. Troviamo “Leoni per Agnelli”, lungometraggio di tredici anni fa che ci racconta storie americane con la guerra che fa da filo conduttore. A completare il quadro due film di animazione (“Inside Out” e “Oceania”) e ancora una commedia non memorabile (“Poli Opposti”) interpretata da Luca Argentero e Sarah Felberbaum sugli eterni problemi di coppia. Volendo fare una media matematica, possiamo tranquillamente parlare di una rassegna che arriva in differita di circa sei anni dai giorni nostri.

Il casertano Francesco Piccolo, sceneggiatore di grandi titoli del nostro cinema d’autore

Una rassegna che ha totalmente dimenticato di come, ad appena sette chilometri dal suo svolgimento, vivano alcune tra le eccellenze cinematografiche più apprezzate. Caserta e i suoi eroi da grande schermo. La Caserta di Francesco Piccolo, sceneggiatore vincitore del David di Donatello, con il film “Il Traditore” di Marco Bellocchio ispirato alla storia del boss Tommaso Buscetta. Per non parlare di uno dei ragazzi più amati dal pubblico, il casertano Marco D’Amore, vincitore del Nastro D’Argento come miglior regista esordiente per “L’Immortale”. Non c’è traccia nemmeno di un altro casertano a cinque stelle come Eduardo De Angelis (in questi giorni sul set con Sergio Castellitto e Marina Confalone per l’adattamento cinematografico di “Natale in casa Cupiello”) i cui due ultimi film, “Indivisibili” e “Il vizio della speranza” (impreziositi dalla colonna sonora di Enzo Avitabile, ndr), hanno trovato il consenso unanime della critica di mezza Europa. Una rassegna che dimentica uno straordinario Francesco Di Leva, trionfatore in tutti i recenti Festival con quel “Sindaco di Rione Sanità”, versione aggiornata del capolavoro di Eduardo De Filippo.

Federico Fellini & Alberto Sordi: l’Italia ha celebrato il loro centenario dalla nascita

Nemmeno l’ombra dei volti simbolo di questo sciagurato 2020: Alberto Sordi e Federico Fellini, i nomi che il mondo ci invidia, di cui è stato celebrato il centenario dalla nascita nei mesi scorsi. Si è persa l’occasione anche per avvicinare i giovani al cinema in una città senza cinema. Era così difficile “pescare” uno dei film in programma in questi giorni al Festival di Giffoni, la rassegna numero uno al mondo dedicata ai ragazzi? C’è un titolo, “Rosa Pietra Stella” che avrebbe unito grandi e adolescenti in una storia di emarginazione, disperazione e precarietà ambientata a Portici. Con titoli, proposte e spunti, si potrebbe continuare all’infinito ma, non è una questione di quantità. Maddaloni, il paesino di provincia ex piccola capitale dello spettacolo di qualità, ha perso una ghiotta occasione per riaccendere i riflettori e tentare di costruire qualcosa di importante. Peccato, arriveranno giorni migliori….    

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Vincenzo Lombardi