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Il tempo di un’elezione, del primo consiglio comunale, di un tuffo a mare che ci troveremo di nuovo in campagna elettorale. A dir la verità, qualcuno non ha mai smesso…
De Filippo potrebbe essere il candidato da battere ma la coalizione di centrosinistra, ad onor del vero quella “inventata” dall’ex candidato Sindaco Peppe Razzano, qualora dovesse ripresentarsi di nuovo con la stesso schieramento, farebbe leva sempre su un dato elettorale di altissimo spessore, forte del 54% delle preferenze ottenute al primo turno alle recentissime elezioni amministrative. Il condizionale è d’obbligo visto e considerato che, a quanto pare, Razzano e la sua lista civica, Città di Idee, non sono stati convocati all’ultima riunione di coalizione. Che stranezza, il centrosinistra fa fuori colui che a torto o ragione, dopo 10 anni di anonimato, ha riportato prepotentemente il centrosinistra alla ribalta.
Sta di fatto che il dopo Razzano è già iniziato. I nomi sul tavolo sarebbero tre: Santangelo, Campolattano e Reitano.
I primi due, con tutta probabilità avranno già stretto un patto di non belligeranza in virtù di un’amicizia vera ed un’intesa politica ormai consolidata. Maurizio Reitano potrebbe essere il terzo nome ma non si esclude che possa essere proprio lui, punto di riferimento politico del consigliere regionale Stefano Graziano, l’uomo di esperienza del PD. Con Reitano, la lista civica di Razzano potrebbe tornare a recitare un ruolo importante nella coalizione. A dir la verità, ci sarebbe potuto essere anche anche un quarto nome, quello di Arcangelo Correra, ma l’incompatibilità di quest’ultimo, direttore dell’ASL Caserta per altri due anni, rappresenta motivo di esclusione da questo toto nomi. Come il calcio d’agosto, anche queste notizie di politica estiva vanno prese con le molle; infatti i democratici dovranno fare i conti con il congresso e anche la sezione di Maddaloni, quella commissariata e subcommissariata, potrebbe, anzi, dovrebbe avere una segreteria ed un esecutivo, insomma potrebbe diventare quasi normale.
Se dovesse essere così, il nome potrebbe venir fuori non necessariamente dalle primarie, ma la parola accordo sembra una chimera in un partito dove cani e gatti rappresentano la pace dei sensi al cospetto di una sezione dove volano sedie e le espressioni del viso dei tesserati somigliano a Bruto di Braccio di Ferro.
 

bocchetti