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Il presidente campano critica Draghi e Letta: “Se il premier pensa che si possano accelerare i lavori nei cantieri con un accentramento delle responsabilità si illude. La dote ai 18enni e la tassa di successione sono soluzioni pericolose”

Anche oggi, come ogni venerdì, appuntamento con la diretta Facebook di Vincenzo De Luca. Il presidente della Campania ha fatto il punto della situazione sulla campagna vaccinale, che da adesso in poi coinvolgerà sempre più le fasce giovani, anche in vista delle prossime scadenze scolastiche. “Ieri abbiamo somministrato 72 mila vaccini in sole 24 ore: abbiamo dunque superato l’obiettivo delle 60 mila somministrazioni giornaliere. Ovviamente se avremo le dosi necessarie potremo, entro luglio, vaccinare Napoli, i capoluoghi di provincia e le città costiere. Il tutto ricordando i 20 mila dipendenti in meno nel settore sanitario rispetto alla popolazione campana.

Siamo la Regione con una popolazione giovane: abbiamo chiesto a Figliuolo (il commissario all’emergenza sanitaria, ndr) di avere le giuste dosi, come quando in passato abbiamo accettato di favorire le Regioni con una popolazione più anziana. Ad oggi ci mancano ancora 80 mila dosi di quelle che ci spettano. Intanto abbiamo completato la campagna vaccinale sulle isole, stiamo procedendo con chi lavora nel comparto turistico-alberghiero e credo che entro una settimana sarà completata. Ci stiamo preparando a vaccinare i maturandi: dai primi giorni di giugno potremo iniziare se arrivano le dosi”.

DE LUCA CHIEDE PRUDENZA

Migliorano i dati epidemiologici, ma il presidente campano chiede di non abbassare la guardia: “Ci stiamo avviando verso la normalità, ma la prudenza non va dimenticata. In primis perché c’è una percentuale di campani che non ha voluto il vaccino – circa il 15% – per cui centinaia di persone sono esposte al contagio. A settembre apriranno le scuole e se non avremo completato la vaccinazione dei ragazzi e fatto il richiamo per il personale scolastico, è chiaro che ci possono essere luoghi di assembramento e di diffusione del contagio. Infine il personale socio-sanitario necessita della terza dose: dobbiamo evitare che negli ospedali ci siano persone portatrici del virus”.

LE CRITICHE A DRAGHI

De Luca commenta la scelta di Draghi di assumere la guida della cabina di regia sul Recovery. Una cabina di regia “a geometrie variabili” che in base ai progetti in discussione coinvolgerà i ministri competenti per materia e i presidenti delle Regioni, in caso di specifiche necessità territoriali, “Non sarà facile sburocratizzare l’Italia, ma è l’obiettivo principale per rilanciare il Paese. Ci sono decine di questioni non risolte, o affrontate in modo negativo. Come Regione abbiamo proposto al Parlamento di non bloccare i cantieri in caso di ricorso al Tar, prendiamo atto che questa proposta è stata fatta propria dal Governo. Ma c’è una centralizzazione burocratica che rischia di bloccare il PNRR. Draghi sbaglia se pensa che si possano accelerare i lavori nei cantieri con un accentramento delle responsabilità. Basta vedere quanto successo col Covid: il ruolo dello Stato centrale è stato di ritardo e confusione, non di accelerazione”.

DE LUCA BOCCIA LA DOTE A 18ENNI

Molto critico il presidente campano sulla proposta del segretario del suo partito, Enrico Letta: “La proposta di Letta sulla dote ai 18enni è sbagliata e pericolosa. Cinque anni fa lanciammo un piano per i lavoro per i giovani – soprattutto del Sud – per immettere 200-300 mila di loro nella PA. L’obiettivo era quello di ringiovanirla e dotarla di figure professionali nuove. Serve dunque lavoro per i giovani, non bonus: è sconcertante che le forze politiche non arrivino a questa soluzione. Noi dobbiamo aiutare i figli della povera gente, ma occorre fornire servizi, non regali: come le borse di studio, il trasporto gratuito agli studenti, aiuti a chi vuole mettere su attività imprenditoriali.

Non va dimenticato il comparto privato: i soldi vanno investiti per la formazione professionale, la formazione post diploma per rispondere alla richiesta di figure professionali che arriva dalla imprese. I regali al sud servono a finanziare la manovalanza della criminalità organizzata. Quanto alla tassa di successione il tema è complesso: va considerato non solo la rendita, ma anche il sacrificio di una vita che va rispettato. Non va confusa la ricchezza speculativa o rubata con quella conquistata. C’è chi lavora una vita per assicurare ai propri figli qualcosa in futuro e non può accettare che questa sia tassata”.

Luigi Ottobre