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MADDALONI- Buongiorno e benvenuti all’inferno. Un unico serpentone da via Calabricito, dalla strada provinciale 177 Gaudello (Acerra)-Maddaloni fino all’immissione sulla varante Anas Maddaloni-Santa Maria Capua Vetere. Tutti in fila lungo via Ficucella. Accade tutti i lunedì e tutte le mattine ma anche al tramonto. E questa mattina è bastato il solito incidente che le file sono diventate chilometriche. Il problema è sempre lo stesso: una sola strada aperta per smaltire il traffico degno di un’autostrada che scorre sull’unica arteria non urbanizzata che collega le provincie di Caserta e Napoli collegamento diretto esclusivo tra l’Asse Mediano, la Nola-Villa Literno con la superstrada Fondo Valle Isclero, la statale Appia e la piattaforma dell’Interporto Sud Europa. La situazione è paradossale: esistono le bretelle interne alla piattaforma intermodale, belle, nuove, fiammanti ma chiuse al traffico. C’è addirittura (all’altezza della rotonda di via Ficucella) la strada parallela che permetterebbe di evitare il ritorno su via Forche Caudine ma mancano 50 metri di asfalto. E infine, c’è pure il raddoppio della ex 265 (costruito e mai completato dall’Asi) che permetterebbe il raddoppio. Un vuoto gestionale che coinvolge pesantemente la Regione e la Provincia che si scarica, sotto forma di disagi e impatto ambientale insostenibile, sul territorio e sugli automobilisti.

Redazione