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I risultati analitici hanno sancito che non c’è contaminazione della falda feratica da idrocarburi (Triclorometano, Dicloroetilene e Tetracloroetilene) e da metalli pesanti (soprattutto manganese)

MADDALONI- Centrato un obiettivo ambientale importante. E ovviamente è passato sotto silenzio. La regola è sempre la stessa: quando si discute di cose serie, la politica, i consiglieri comunali, le commissioni e i tribuni del chiacchiericcio quotidiani tacciono. Dopo l’ultima campagna di campionamento supplementare, la quarta in ordine di tempo dal 2015, il Comune, Enel Produzione, Arpac e Regione hanno chiuso la “questione Turbogas”. I risultati analitici hanno sancito che non c’è contaminazione della falda feratica da idrocarburi (Triclorometano, Dicloroetilene e Tetracloroetilene) e da metalli pesanti (soprattutto manganese). Secondo delle valutazioni in contraddittorio con l’Arpac, condotta sull’area dove erano presenti i serbatoi di olio combustibile, ha escluso la presenza di tracce di inquinanti. La presenza di manganese nel suolo oltre soglia è riconducibile alla natura vulcanica delle matrici ambientali. E così, si è chiusa ufficialmente, dopo una lunga e non sempre serena istruttoria, quasi mezzo secolo di conflitti: la centrale, per la produzione di energia elettrica, fu inaugurata nel 1974 tra dure contestazioni di piazza, mai cessate nemmeno dopo la successiva riconversione  metano.

Via libera alla “riconversione green”

La centrale di produzione Turbogas di Maddaloni, utilizzata per la produzione strategica di riserva e per periodi limitati (Piano Scarioni), era stata inserita nell’elenco delle «23 centrali nazionali in vendita, da riconsegnare al territorio o da sottoporre a progetti alternativi». Adesso, sarà riconvertita alla produzione di energia elettrica solare. Sarà il primo impianto, in provincia di Caserta, che produrrà, immagazzinerà e distribuirà energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici. Per questo, è stata autorizzata pure la costruzione di un sito gemello di stoccaggio e distribuzione di batterie. Per questo, la produzione elettrica, ricavata da «fonti rinnovabili di tipo fotovoltaico», sarà stoccata in batterie e accumulatori per il bilanciamento di rete. Ad imprimere l’accelerazione, a questo progetto strategico, è stato il Ministero per l’Ambiente e la Transizione ecologica che ha dato il via libera preliminare  all’impianto di stoccaggio la società «Italy Grid storage System One s.r.l.» per realizzare l’impianto a poca distanza dell’ex centrale Turbogas dell’Enel. La struttura di accumulo di energia avrà una potenza di circa 200 Megawatt.

Redazione