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Nell’andata dei quarti di finale decide un gol di Bennacer sul finire del primo tempo: qualificazione ancora aperta, martedì il ritorno al Maradona

Ed eccoci qui, il giorno è arrivato e si può cominciare. La logorante attesa evapora, lasciando spazio all’attesissimo derby tutto italiano nella coppa più importante del Vecchio Continente. La sfida tra i campioni d’Italia in carica – e hanno tenuto a sottolinearlo 10 giorni fa in campionato – e chi non aspetta altro che cucirsi sul petto il tricolore. In palio le semifinali (e chi l’avrebbe mai detto a inizio stagione?), sullo sfondo la possibilità di un club del Bel Paese in finale.

La Champions è la casa del Milan, con le sue belle 7 coppe in bacheca; per il Napoli tutto questo già è storia, gli si chiede solo di continuare ad arricchirla con altre pagine straordinarie. A scendere in campo non saranno tuttavia prestigio, blasone o tradizione, né tantomeno quanto sinora è stato da entrambe mostrato. Alla fine dei conti avrà la meglio chi sarà in grado di dominare la tensione per lasciarsi guidare dall’emozione.

Azzurri con falso nueve, ma non sembra essere un problema, perché qualche situazione pericolosa – su tutte quella di Kvaratskhelia – nel primo quarto d’ora ne creano eccome. Il che pare confermare che quanto accaduto al Maradona il 2 di aprile è stato solo un episodio estemporaneo. Squadre corte, compatte, alla chance del georgiano si affianca quella di Leao, in un break che quasi fa esultare San Siro. Ci sono tratti in cui prevale l’attenzione, consci che le fasi di svolgimento del match saranno diverse e vanno anche gestite, poi il lampo dei rossoneri nato dalla grande giocata di Brahim Diaz regala il vantaggio firmato Bennacer con cui si conclude il primo tempo. Partenopei salvati dalla traversa sul colpo di testa di Kjær.

C’è la reazione del Napoli a inizio ripresa, a mancare è il guizzo vincente per far male al Milan. Tendenzialmente sono gli azzurri a condurre il gioco, occorre attenzione per non dare spazio alle accelerate rossonere. Secondo tempo più sotto ritmo, come se si cominciasse ad avvertire il peso della tensione. Spalletti si gioca la carta Raspadori per provare a dare più peso all’attacco. I partenopei però restano in 10 (doppio giallo per Anguissa) nell’ultimo quarto d’ora che si trasforma di resistenza. Al ritorno mancherà anche Kim, ammonito e diffidato. Tuttavia, nel finale chance per Di Lorenzo e Olivera. A vincere però è il Milan: tra una settimana il ritorno al Maradona per una qualificazione affatto chiusa.

TABELLINO

Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kjær, Tomori, Theo Hernández; Tonali, Krunic; Brahim Diaz (80′ Rebic), Bennacer (67′ Saelemaekers), Leao; Giroud
A disposizione: Mirante, Florenzi, Gabbia, Kalulu, Thiaw, Ballo-Touré, De Ketelaere, Pobega, Messias, Origi. Allenatore: Pioli

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-jae, Mario Rui (81′ Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (80′ Ndombele); Lozano (69′ Raspadori), Elmas, Kvaratskhelia (81′ Politano)
A disposizione: Gollini, Idasiak, Bereszynski, Ostigard, Juan Jesus, Gaetano. Allenatore: Spalletti

Arbitro: Kovacs Var: Dankert Avar: Fritz
Reti: 40′ Bennacer
Ammoniti: Zielinski (N), Bennacer (M), Di Lorenzo (N), Kim (N), Rrahmani (N), Saelemaekers (M), Calabria (M) Note: espulso Anguissa (N) al 74′
Angoli: 3-10
Recupero: 4′ p.t., 5′ s.t.

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Luigi Ottobre