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MADDALONI- (di Elio Bove) Si fa sempre più interessante la discussione, a seguito dell’approvazione della mozione sulla disponibilità di allocare l’impianto di compostaggio a Maddaloni. E’ inutile nasconderlo: la divisione tra i sì e i no si fa sempre più marcata. Le motivazioni non mancano, ma è ancora una volta il Consigliere d’opposizione, Angelo Tenneriello, a dare ulteriori chiarimenti sull’argomento.

Angelo Tenneriello

In Consiglio ho detto chiaramente che la città ha bisogno di uno shock, per uscire dal pantano in cui siamo precipitati. La città vive in uno stato di coma vigile la cui guarigione richiede terapie ad alto impatto sociale ed economico. Ci vuole coraggio e pare che stia venendo fuori, nel dovuto rispetto di chi la pensa diversamente. Ma attenzione alla pretestuosità delle argomentazioni.

Sia più chiaro, consigliere Tenneriello…

Partiamo dal referendum, per dare la parola ai cittadini. Potrebbe essere la soluzione migliore. Tengo a precisare che ci vuole più tempo ad indire il referendum cittadino che a realizzare l’impianto di compostaggio.

Per quale motivo?

Siamo in regola con lo statuto, ma manca il regolamento attuativo per istituire il referendum. Il Regolamento deve essere preparato ed approvato in Commissione e poi votato in Consiglio. Si va alle calende greche, ma ciò non toglie che bisogna provvedere al più presto, per fare in modo che si possa ricorrere anche a Maddaloni all’importante istituto giuridico, che fa esprimere il cittadino.

Quindi niente referendum. Passiamo ad altro: ci sono altri motivi pretestuosi, che contesta?

Non voglio assolutamente entrare nei fatti tecnici e puzze varie perché è un discorso che oggi è improponibile. E’ come il referendum: esiste e non esiste. Non siamo ancora alla posa della prima pietra e già vengono fuori tante questioni inutili che danno la dimensione della credibilità di chi le pone. Il percorso dell’impianto di compostaggio è lungo, richiede attente valutazioni e non siamo ancora certi della fattibilità dell’opera. Siamo ad una proposta, ad un impegno. Partiamo dal deliberato del Consiglio per mettere in moto la macchina. Ovviamente essendo stato il presentatore della mozione pretenderò di essere informato su ogni passo dell’iter procedurale e tecnico da parte dell’Amministrazione Comunale

Non vuole entrare nel merito dei fatti tecnici ed è giusto, ma ci dia altri e più convincenti motivi sul da farsi?
Abbiamo il primato negativo della multa più pesante mai inflitta dalla Corte europea, per numero insufficiente di impianti per il trattamento dei rifiuti nella regione Campania. Una maxi multa da 20 milioni più 120 mila euro al giorno fino a quando non sarà risolto il problema. Sono fardelli che ricadono anche sui cittadini di Maddaloni. Poi se vogliamo parlare di percolato, di impatti e di mancati ristori, sono a disposizione. Il comune di Maddaloni in piena emergenza ha conferito l’umido ad oltre 300 euro la tonnellata e si appresta a stipulare un nuovo accordo a 240 euro a tonnellata;vi è il rischio concreto che il banco salti e, come confermato dal Sindaco in Consiglio comunale, vi è la possibilità che si debba provvedere ad un aumento della Tari per il prossimo anno mentre i siti privati di conferimento e gli intermediari continueranno ad arricchirsi.

Andiamo avanti. C’è dell’altro?

Iniziamo dalle spedizioni transfrontaliere dal varco di Ficucella di Maddaloni. Dopo il trasporto su gomma, i rifiuti trattati provenienti dallo Stir di Giugliano, sono trasferiti a bordo dei treni. I convogli assemblati presso lo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise, raggiungono la sede del recupero finale presso lo stabilimento austriaco EVN (WarmkraftwerkeGmbH). A gennaio del 2019 sono stati autorizzati le prime 2700 tonnellate, in regime di proroga. Come mai siamo ancora in pochi a parlarne? Sono mai state fatte ispezioni, chieste valutazioni sull’impatto ambientale e sui ristori? Poi la storia del termovalorizzatore di Acerra la conosciamo bene: è ubicato ai confini di Maddaloni ed anche in questo caso nessun ristoro viene corrisposto. L’elenco è lungo ed è preferibile fermarsi. Infine c’è da mettere fine alla politica del fosso.

La politica del fosso? Di che si tratta?

Ne abbiamo parlato qualche settimana fa. Non abbiamo escluso un sito di trasferenza provvisorio per fronteggiare l’emergenza dell’umido. Si parla ancora di discariche temporanee per la manutenzione del termovalorizzatore. Basta discariche e fossi. Tanti si sono riempiti la bocca sostenendo che per sconfiggere la camorra dei rifiuti bisognava passare agli impianti di filiera e superare la politica del fosso, della discarica. Ora che si vuole fare il grande passo, eccoti le puzze, le matrici ambientali, l’impianto a freddo o a caldo. Quando? Nella fase della proposta. Col niente in atto.E’ assurdo!

E’ deluso dal voto contrario di parte delle opposizioni alla sua mozione?

Assolutamente no. Ognuno si comporta come meglio crede. Però in politica c’è bisogno di coerenza: ricordo a tanti che l’argomento compostaggio era presente anche nel programma elettorale di Razzano. Semplicemente mi ha stupito chi ha definito la minoranza appiattita sulle posizione della maggioranza. Costoro o sono in malafede o seguivano un altro consiglio comunale. Purtroppo tanti ambiscono ad entrare nelle grazie del Re e denigrare le opposizioni può essere utile alla causa. Noi abbiamo sempre dichiarato che siamo alternativi all’attuale maggioranza, ma nell’interesse della città e soprattutto sui grandi temi non si possono escludere future convergenze, Ripeto Maddaloni ha bisogno di terapie ad alto impatto. Ha bisogno di scelte coraggiose. La politica del tirare a campare, del poltronifici, dei carrozzoni politici e delle prebende pubbliche ha portato la città al fallimento riducendola nelle condizioni in cui è ora.

Redazione