00 4 min 2 mesi
Un pareggio giusto e meritato quello del Cagliari, che sotto di un gol, a pochi secondi dalla fine dell’incontro, spegne i sogni di quanti si erano illusi che con il cambio dell’allenatore il Napoli avrebbe ripreso la corsa Champions. Si salva solo Raspadori ed il solito Osimhen. Due partite e due gol per l’attaccante Nigeriano. Per il resto una squadra inguardabile, che infanga lo scudetto che porta

Esordio amaro per Calzona. La musica non cambia: un brutto Napoli, che va in vantaggio, spreca un paio di volte la rete del raddoppio e porta a casa un misero punticino. Il Cagliari agguanta all’ultimo minuto di recupero il meritato gol del pareggio e fino alla fine fa onore al calcio, per la gioia dei suoi tifosi. Chi sperava in un Napoli diverso col cambio dell’allenatore, si è dovuto ricredere. Spento e senza idee, ci ha pensato Osimhen a segnare il gol dell’illusione, su un cross pennellato di Raspadori, il migliore in campo. Sembrava fatta ed invece l’egoismo di Politano e Simeone, sotto porta, ha messo in evidenza come la squadra quest’anno va avanti con giocate dei singoli, incuranti del compagno smarcato sotto porta. Tutti vogliono segnare, tutti credono di fare la giocata migliore, ma alla fine sprecano e fanno solo danni. Una squadra costruita su tanti attaccanti, che stonano e suonano per se stessi. Si allontana così e in modo definitivo la partecipazione in Champions. Si dovrebbe chiudere qui ogni discorso su una squadra che merita il centro classifica, indecente detentrice del titolo di Campione d’Italia. Il Cagliari ha giocato un buon primo tempo, ma è calato dopo il gol del Napoli e non si è data mai per vinto. Insomma una vera squadra, con calciatori di tutto rispetto. A questo pinto ogni dubbio sul Napoli sembra che sia caduto: non sono gli allenatori, che non funzionano, ma i calciatori. Calciatori che dovrebbero ricorrere ad un serio esame di coscienza, per rispetto ai tifosi, alla città e al gioco del calcio. L’illusione e la speranza cadono a Cagliari. Questo per gli ottimisti che fino all’ultimo avevano creduto nella rinascita e nella ripresa di un modulo vincente, che da anni caratterizza il gioco del Napoli. Soprattutto basta con gli allenatori, divenuti capri espiatori di una squadra senz’anima. Prima finisce quest’annata e meglio è per tutti. Non c’è niente che possa far resuscitare il Napoli dello scorso anno, ma anche degli anni passati. I calciatori continuano a disonorare la maglia e Calzona farebbe bene a mettere in campo i calciatori che meritano una riconferma per il prossimo anno. Raspadori in primis. Non si è mai risparmiato, ha accettato la panchina, ha iniziato da titolare quando si è presentata l’occasione, ha segnato ed ha fatto segnare, dimostrando attaccamento alla maglia ed il suo essere un vero professionista.

Elio Bove