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MADDALONI- Pizze, pizzette e arancini. E ora pure pastiere e casatiello. Le ordinanze regionali parlano chiaro: prorogate fino al 14 aprile le disposizioni (emesse a marzo) che vietano l’attività delle pasticcerie e non solo. Quindi vietate anche le attività miste. Insomma, i fornai possono panificare ma non fare dolci. E così scoppia la «guerra del casatiello». Nelle settimane scorse i vigili urbani hanno sanzionato alcuni panifici per attività vietate. E ora, in occasione delle imminenti festività pasquali anche per la spinta di una consolidata tradizione, l’attività di divieto e controlli (con annesse segnalazioni di infrazioni) si concentra sui dolci tipici pasquali. Per farla breve, sono cominciate le denunce/segnalazioni per produzioni dolciarie vietate. E ieri, sono scattati i primi controlli della Polizia Municipale destinati a intensificarsi per tutta la settimana santa. Anche perchè, oltre alle documentazioni di attività vietate, fioccano quelle per concorrenza sleale. Era scontato che sarebbe stata una Pasqua molto diversa dal solito. Ma sarà anche senza riti tradizionali e senza casatiello. Lette le ordinanze, c’è da farsene una ragione. Almeno che non si riscopra l’antica tradizione delle nostre mamme e nonne. Loro il casatiello lo facevano, ma sempre e solo in casa. Un rito antico di cui se ne sono perse le tracce. Ultima notazione: la Pasqua è tempo di superlavoro per i controllori del commercio. Negli scorsi anni impazzava la guerra ai «temporary shop» ovvero agli aggressivi «negozi a tempo» per la vendita di uova di Pasqua e gadget in netta concorrenza con negozi ufficiali e pasticcerie. Adesso, ai tempi del Coronavirus, lo scontro commerciale è tra le pasticcerie chiuse e i panificatori aperte ma solo per le attività giudicate essenziali.

Redazione