MADDALONI- “Si dimetta. Sia coerente e renda la politica un luogo più alto e degno di credibilità”. Continua il botta e risposta tra l’ex candidato sindaco Bruno Cortese e gli ex sostenitori. Come appena Cortese ha annunciato che si iscriverà al gruppo misto, sono piovute critiche con la stessa intensità della pioggia che viene giù durante un temporale.
C’è la fine di un rapporto iniziato male e finito peggio. La polemica non si attenua, perché?
Nessuna polemica. Prendiamo atto di un decisione che conferma quando abbiamo detto e ridetto: Cortese ha tradito il mandato elettorale. Non essendo stato capace di sostenere un progetto politico alternativo a De Filippo, ora ha scelto di non scegliere.
Ad onor del vero, ha scelto e come: va nel gruppo misto con una precisa missione programmatica. L’ha ripetuto e scritto più volte. O No?
Dissento a 360 gradi. L’unica scelta, coerente con i dettami elettorali, era quella di dimettersi visto che siede in Consiglio solo per i voti della coalizione e di “Maddaloni E’” in particolare. Poi iscriversi al gruppo misto in una condizione di limbo a metà strada tra maggioranza ed opposizione, significa essere l’incarnazione dell’antipolitica.
In che senso?
Fare politica significa schierarsi, militare e testimoniare. L’ibrido, né carne e né pesce, né maggioranza e né opposizione, è l’antipolitica: non rappresenta nessun tranne se stesso. Tantomeno gli elettori che gli hanno permesso di entrare in consiglio comunale. Tantomeno lo spirito della legge elettorale che pone la legittimazione degli eletti nella svolgimento della funzione di rappresentanza. Così invece siamo davanti ad un concezione privatistica del consenso funzionale alla convinzioni personali.
Non è troppo severo?
No, sono realista. Adesso, il “Dirsi non maggioranza e non opposizione” significa fare marketing politico: ci si colloca sul mercato della politica locale e si diventa giocoforza funzionale ai voleri della maggioranza. Questo non è quello che hanno deciso gli elettori. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.