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In data 27 luglio 2023, questa Procura aveva disposto l’esecuzione, in via di urgenza, del sequestro preventivo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, della somma di denaro pari a circa 16 milioni di Euro; somma che, in base agli elementi di prova sinora acquisiti e fatta salva la successiva verifica in contradditorio con la difesa degli indagati, risulterebbe essere il provento di condotte fraudolente ai danni dello Stato, le ennesime registrate su questo territorio, nel settore dei crediti di imposta, che dovrebbero maturare per effetto di interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, utilizzando la normativa del c.d. “SuperBonus” negli edifici. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Gruppo della Guardia di Finanza di Caserta, sotto la direzione ed il coordinamento dei magistrati di questa Procura (Il Sezione di indagini, specializzata nella materia della c.d. criminalità economica), che hanno incrociato i dati e le informazioni con quelli derivanti da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate -Direzione Provinciale di Caserta- un professionista casertano avrebbe effettuato, in maniera del tutto fittizia, 152 comunicazioni di cessione di crediti di imposta relativi a ben sedici interventi di recupero del patrimonio edilizio, risultati mai avvenuti e riferibili ad immobili, segnalati come ubicati in diverse parti del territorio nazionale, ma, in realtà, risultanti mai censiti al catasto ovvero nella titolarità di soggetti del tutto ignari della procedura attivata. I crediti, così maturati in maniera fraudolenta, sono stati ulteriormente ceduti, talora, a società riconducibili agli stessi beneficiari dei medesimi crediti fittizi, che avrebbero potuti utilizzarli come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari o cederli, a loro volta, ad altri soggetti per le medesime finalità. L’adozione in via d’urgenza della misura cautelare si è resa necessaria proprio per evitare tale eventualità, in tal modo scongiurando il pericolo della circolazione dei crediti presenti nei cassetti fiscali di tutti i soggetti interessati. Si precisa che i destinatari dei provvedimenti (dei quali non vengono fornite le generalità) sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva e, in ogni caso, il contraddittorio con le parti e le difese, che avverrà innanzi al Giudice terzo, potrà determinare anche la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

Redazione