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MADDALONI- La pazienza è terminata. Alleanza per Maddaloni (ApM) incalza il sindaco Andrea De Filippo e pungola sull’inattivismo dell’amministrazione. E’ tempo di appelli e a farli è Gaetano Correra portavoce di “Alternativa per Maddaloni”.

Gaetano Correra


A dicembre parlammo di ritardi, partiti assenti e di dibattito non più rinviabile. E ora?

Ora, stiamo messi peggio perchè venuto anche l’ultimo alibi per non fare e non assumersi le responsabilità Il Tribunale si è espresso; sono state attribuite le responsabilità sul crollo. L’inattività del sindaco e di questa maggioranza è pertanto ingiustificata e quindi grave. Abbiamo detto otto mesi fa che eravamo pronti ad un confronto sia istituzionale che pubblico. Nulla è accaduto. Adesso, diciamo basta. Non siamo più disposti ad aspettare l’amministrazione, la maggioranza, il Consiglio Comunale.


Cosa proponete?

L’opera cioè la casa comunale va completata. Non esiste alternativa: si facciano gli atti conseguenziali. E magari si ripensi la destinazione d’uso originaria alla luce delle mutate esigenze dell’ente locale.


Condividete la proposta di riqualificazione funzionale dell’esistente?


Non entrerei nel merito di scelte tecniche che vanno fatte con documenti alla mano. In tutta questa vicenda, che ci trasciniamo dal 2012, c’è un punto fermo: è arrivato il momento di confrontare le varie idee in campo e arrivare ad una scelta definitiva.

Insomma, mobilitarsi subito?

Si mobilitarsi subito per cancellare lo scempio, riattivare il cantiere e soprattutto scongiurare la perdita del finanziamento residuo che vorremmo fosse contabilizzato con precisione e reso pubblico. Pertanto, mi limito a dire due cose: si ad un intervento risolutore e subito un confronto sulle condizioni amministrative finanziarie che renderanno poi giocoforza scegliere per la migliore delle soluzioni possibili. Noi siamo pronti fin da subito.

Perchè la mobilitazione? E perchè prioprio ora?

Perchè c’è stato tutto il tempo per metabolizzare la sentenza del Tribunale e avviare tutti gli atti conseguenti. Lancio una sfida all’amministrazione: esistono atti conseguenti? Noi temiamo di no. E pertanto, chiediamo una mobilitazione istituzionale per non compromettere il finanziamento, non arrecare altri danni e altri ritardi al territorio nonchè disinnescare ulteriori intoppi amministrativi che potrebbero sfociare anche in un danno erariale. Ci sono tutte la motivazione per fare tutto e subito. Il tempo degli alibi è scaduto.



Redazione