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MADDALONI- Tutti a Roma. Oggi, presidio presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise): è il giorno dello sciopero nazionale di tutti gli addetti alla movimentazione dei lavorati del tabacco dei magazzini. La mobilitazione è contro la chiusura e la delocalizzazione del magazzino di Maddaloni ma coinvolge anche i siti di Anagni, Catania, e Tortona. Il fronte unitario dei sindacati (Flai-Cgil, Fit-Cisl e Usb) contestano anche la mancanza di un piano industriale della multinazionale spagnola. In campo anche il comune che aderisce al presidio con una delegazione guidata dal vicesindaco Gigi Bove accompagnato dai vigili urbani. Pressing anche del del Consiglio regionale, con una lettera del presidente Gennaro Oliviero inviata al ministro Giancarlo Giorgetti che esprime: «Totale avversione, in assenza di un piano industriale, verso le scelte di Logista Italia, facente capo alla multinazionale spagnola. Richiesta di chiarezza sulla concessione dei Monopoli di Stato che affida a Logista Italia una quota del 95 per cento del mercato. Non solo la distribuzione al dettaglio di tabacco e sigarette (anche elettroniche) ma anche di tutti i prodotti da tabaccheria sull’intero territorio nazionale».

Sindaco De Filippo quale è la posizione del comune?

Aderiamo allo sciopero e sosteniamo al mobilitazione per la difesa di un asset produttivo importante ma anche per la difesa delle potenzialità dell’ Interporto Maddaloni-Marcianise.

In particolare, cosa contestate?

Contestiamo scelte aziendali irricevibili in termini di logistica e distribuzione. Mi spiego: l’Interporto con annesso scalo ferroviario funzionano in maniera eccellente, per la distribuzione dei prodotti dell’e-commerce. Mi riferisco al trasporto merci ad Alta velocità voluto da MercitaliaFast. E’ in rapida espansione per la movimentazione dei convogli ferroviari e i pezzi di ricambio di Rfi in tutto il centro-sud (Campania, Puglia, Basilicata e Calabria e anche Sicilia). Pertanto, non si comprende perché non debba essere strategico e conveniente distribuire le sigarette?

Come se lo spiega?

Nelle scelte di Logista non c’è nulla che non sia ispirato dall’esclusivo criterio di massimizzare i profitti. La situazione è paradossale: si delocalizza, non pere crisi produttiva, ma nonostante un incremento degli utili, che, nell’anno della pandemia, sono salito a 74 milioni di euro.

Redazione