00 5 min 2 anni
Un post del figlio Alberto ha annunciato la scomparsa del più grande giornalista e divulgatore scientifico: aveva 93 anni

E’ un lutto che mai nessuno avrebbe voluto commentare. Piero Angela è morto all’età di 93 anni. Un post sui social del figlio Alberto per comunicare la triste notizia ad intere generazioni cresciute con i programmi del grande giornalista e divulgatore scientifico. Ideatore di programmi che sono entrati di diritto nella storia della televisione italiana, Piero Angela aveva affidato, pochi giorni fa, all’account ufficiale di SuperQuark, il suo personale saluto ai milioni di telespettatori che puntuali lo avevano seguito in oltre mezzo secolo di piccolo schermo

Anche la natura ha i suoi ritmi e dopo 70 anni mi spiace non essere più con voi“, si legge nei post che riportiamo all’interno di questo modesto ma sincero ricordo. Piero Angela è stato il docente per eccellenza degli italiani ai quali ha insegnato ogni cosa esistesse in natura. Nato a Torino nel 1928, ha iniziato a lavorare in Rai nel 1952 e spesso amava definirsi, tra il serio e il faceto la “Regina Elisabetta” del servizio pubblico.

Angela ha dedicato la sua vita alla professione giornalistica e, in particolare, alla divulgazione scientifica. Dopo l’esordio nel Giornale Radio della Rai nel 1952, dal 1955 al 1968 è stato corrispondente del Telegiornale, prima a Parigi e poi a Bruxelles. Con Andrea Barbato ha presentato la prima edizione del TeleGiornale delle 13.30, poi nel 1976 è stato il primo conduttore del TG2. Alla fine del 1968 ha girato una serie di documentari, dal titolo “Il futuro nello spazio“. Nel luglio del 1969, seguì il lancio dell’Apollo 11 da Cape Canaveral, negli Stati Uniti.

Nel 1981, tra lo scetticismo generale della Rai, ha dato vita alla rubrica scientifica “Quark”, la prima trasmissione televisiva italiana di divulgazione scientifica rivolta al pubblico generalista. Doveva durare poche puntate e nessuno scommetteva un soldo sugli ascolti. Sappiamo tutti come è andata a finire. “Quark” ha poi “partorito” tanti altri satelliti da “Il mondo di Quark“, a “Quark Economia“, da “Quark Europa” a “SuperQuark“. A chi domandava il segreto di un successo così strepitoso, Piero Angela rispondeva: “Il mio linguaggio sta dalla parte del pubblico, i contenuti dalla parte degli scienziati”.

Inizio Anni ’80: parte la grande avventura di “Quark”
Nel 1981 parte l’avventura di “Quark” tra lo scetticismo generale. Nessuno aveva scommesso un soldo su quel programma. Il ricordo del Presidente Mattarella

Non c’è Università Italiana che non gli abbia conferito una laurea “honoris causa” per la sua straordinaria attività di divulgatore. A proposito del nome “Quark“, titolo del programma che è stato il suo marchio di fabbrica, Piero Angela spiegava così la scelta: “Lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate quarks, i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose“. L’avventura di Quark, in onda tutti i mercoledì in seconda serata, cominciò proprio così.

Immediata la pioggia di messaggi e ricordi affidata ai social e alle più importanti agenzie. Citazione doverosa per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato di “grande riconoscenza nei confronti di Piero Angela dovuta da tutta la televisone italiana, segnata in misura indimenticabile dal suo operato

Un forte ricordo di Piero Angela tocca anche la redazione di Giornale News che, nel dicembre 2020, raccontò la sua ennesima sfida, il programma “Prepararsi al futuro“, un ciclo di incontri tra 400 ragazzi del Politecnico e delle scuole superiori con gli esperti indicati da Angela. Un programma dove si affrontarono temi legati al clima, all’ energia, alla genetica, all’alimentazione, agli sviluppi dell’informatica, tra ricerca e intrattenimento, e intelligenza artificiale, economia globale e problema demografico, lavoro e welfare. In quella occasione avemmo la fortuna di ascoltare le sue considerazioni sulla pandemia che ha stravolte le nostre vite, come sintetizzato da questo video di archivio. Per tutta la redazione non può che essere questo il ricordo più bello.

CLICCA SUL PLAYER E GUARDA IL VIDEO

Vincenzo Lombardi