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MADDALONI- Peppe Razzano si mobilita. Accusa, polemizza e propone. Abbiamo interrotto questa sua fase di eccesso di esposizione mediatica e febbrile attività per rivolgergli qualche domanda.

Tra le tante polemiche e emerge una proposta: il solito documento unico di sollecito alla Regione. Ma, come i precedenti (vedi caso ospedale), a che serve?

Messa così la domanda sembra tutto banale. Invece, non è affatto così. E mi spiego: qualsiasi atto, documento, dichiarazione di intenti se non coltivata, politicamente gestita e alimentata con l’impegno è destinata a morire. Tanto premesso, non esiste un atto che possa comprovare che questa amministrazione abbia politicamente fatto qualcosa per tenere in vita proposte unitarie del civico consesso. L’omissione, in politica, è un’assunzione di responsabilità. Secondo: se non si dà voce alle centinaia di artigiani, commercianti, imprenditori travolti dalla paralisi dell’emergenza sanitaria a che serve occupare una poltrona o un ruolo istituzionale?

Ma si tratta di un problema di dimensione regionale e nazionale….

A maggior ragione. Il sindaco di Maddaloni deve dare voce al suo territorio e rappresentare le istanze a chi di dovere. Non è un atto amministrativo ma politico. Perchè la logica della rassegnazione quella del “tanto non serve a nulla” è l’esatto contrario della politica. Se un territorio soffre a quel disagio va data forza e rappresentanza. Questo è il senso dell’invito alla mobilitazione unitaria.

Posti i principi, poi c’è un problema di ordine pratico. Che fare?

Si può fare molto anche in chiave locale. Per esempio, il sindaco De Filippo avrebbe dovuto, e non solo potuto, tagliare gli stipendi degli assessori. Sospendere per tutta la durata dell’emergenza per destinare le risorse alle priorità emerse sul territorio. Non è un atto risolutivo, ma aiuta a dare la spinta verso scelte amministrative chiare. Invece, ci si limita a gestire la situazione attuale; a centellinare le comunicazione sull’evoluzione dell’emergenza. Anche sulla questione del Covid Hospital e del futuro del nosocomio si è passati dalla mobilitazione di qualche ora al silenzio. Ma sui problemi bisogna esserci, vigilare e lavorare.

Ma questo, come nel caso dell’ospedale, vale per tutte le mozioni unitarie?

Vale sempre. Non basta fare il comunicato e la polemica una tantum. Bisogna essere operativi sempre anche in quelle sfide difficili e tutte in salita. L’impegno, diradato e discontinuo nel tempo, non è sufficiente.

Insomma, denuncia una scarsa azione propositiva dell’amministrazione?

Ci si trascina in una dimensione soporifera. La politica locale deve farsi interprete della vita reale del territorio. E su questo, questa amministrazione si limita a gestire abbandonandosi ad una comoda navigazione.

Ma oltre alla politica sta conducendo delle campagne sugli atti amministrativi messi in campo dalla maggioranza….

La vicenda dell’acquisto delle mascherine è da inserire nel manuale di come NON si deve amministrare. Si fa una determina, poi cambia l’acquisito ma non vengono fatti gli atti consequenziali. Un pasticcio incomprensibile. Se poi entriamo nel merito della trasparenza amministrativa l’elenco si fa veramente lunghissimo. Potrei, tornando indietro, arrivare fino alla questione delle perdita di percolati dei camion della Nu, che personalmente ho posto all’attenzione delle forze dell’ordine. Se questo è difficilmente sostenibile, in un momento ordinario, non è tollerabile in una fase di emergenza. Ripeto: l’amministrazione si faccia interprete dei bisogni che attanagliano le attività produttive. De Filippo, se ci sei, batti un colpo.

Redazione