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MADDALONI- Il marciapiedi per camminare. Il marciapiedi per passeggiare, ma anche per parcheggiare e pure per lavorare. Accade a Maddaloni, dove l’assenza della sosta regolamentata (questa sconosciuta!) diventa giungla urbana. Benvenuti all’inferno. Non ci attardiamo nelle solite analisi. Ci schieriamo dalla parte di chi a Maddaloni, suo malgrado e crediamo malvolentieri, è costretto a venire per lavoro. Parliamo dei corrieri impegnati nella distribuzione delle merci e del recapiti a domicilio. I primi sono costretti a fare la guerra con chi occupa i posti riservati al movimento merci. I secondi con la sosta selvaggia. Insomma, a Maddaloni anche Amazon e tutto l’e-commerce è in grosse difficoltà. Tradotto si parcheggia sui marciapiedi per onorare le consegne. Poi c’è la sosta sui marciapiedi non dettata da urgenze o impellenze lavorative: si sosta sul marciapiedi per andare al bar, fare shopping e tutte le ordinarie attività anche per il tempo libero. Accade a Maddaloni: accade in via Libertà e via Caudina. Ma anche in via San Francesco d’Assisi e via Roma. E dove non ci sono i marciapiedi si parcheggia imponendo il senso unico alternato come in piazza Umberto I, via Santacroce, via Serao, via Napoli e chi più ne ha più ne metta. Tutti di fretta? Tutti attanagliati dall’urgenza? Non sempre, e in alcuni casi quasi mai. E dove camminano i pedoni? Si arrangiano, fanno lo slalom tra le auto in sosta selvaggia o semplicemente si arrendono in un territorio senza speranza cioè privo di quegli elementi basiliari su cui costruire spiragli di una vita più degna di essere vissuta o un tasso di vivibilità appena tollerabile. E questo non è un problema amministrativo o di semplice repressione. E’ una tara mentale: si parcheggia sui marciapiedi anche quando il traffico non c’è. Così per non perdere l’abitudine.

bocchetti