MADDALONI- Comincia il conto alla rovescia per via Cancello. Una volta tanto, non si contano solo i giorni che separano una precipitazione intensa e all’altra, un’alluvione da quella successiva. La questione è approdata innanzi al Tar per «valutare la gravità e l’entità delle inerzie amministrative e le omissioni progettuali e degli interventi di protezione civile» imputate alla Regione Campania porterà a conseguenze risolutive. E’ cominciato il conto alla rovescia perché è stata fissato l’udienza per il giorno 13 gennaio. Per capirne di più abbiamo posto qualche domanda al vice-sindaco Gigi Bove in quanto titolare della delega al contenzioso.

Innanzi al Tar per una svolta in questa vicenda di rinvii e omissioni ammnistrative vecchie un quarto di secolo?

Innanzi al Tar abbiamo sollevato la questione dei ritardi, delle inerzie e delle omissioni gestionali nonchè di adeguamento dell’ex collettore Casmez, interprovinciale e pertanto di esclusiva competenza regionale, affinchè siano riconosciute le richieste del territorio per la messa in opera di un intervento risolutore.

Ma la sentenza, che potrebbe certificare le inadempienze regionali (già acclarate dall’Ente idrico campano), quali ricadute potrebbe avere nella gestione concreta del problema esondazioni?

Riconosciuta l’inadempienza si crea la condizione propedeutica di equivalente ad un ordine a procedere. Si apre il discorso concreto sulle omissioni sul mancato finanziamento di tutte le opere di adeguamento, progettate e mai finanziate. Oltre, ad affrontare la questione del censimento dei danni.

In concreto, il finanziamento (sempre negato) dei 20 milioni di euro ai progetti esecutivi diventerebbe un obbligo?

Si certo. Si esce dal limbo delle denunce cadute nel vuoto. La sentenza vincolerà la Regione a delle responsabilità che già sono evidenti. In più, diventano urgenti e obbligatorie gli atti di mitigazione dei rischi e di Protezione Civile e di tutti gli interventi conseguenti atti ad cancellare definitivamente il problema.