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MADDALONI- Un pezzo del territorio comunale appeso all’approvvigionamento idrico abusivo. Sono esplose le condotte dell’acquedotto campano. E, con grande sorpresa, insieme agli zampilli ad alta pressione, è venuto fuori che negli anni la vasta periferia incastrata tra Cervino, San Felice a Cancello e Acerra, è alimentata liberamente senza contratti, controlli o contatori. O comunque, una vecchia situazione creata soprattutto per approvvigiomento idrici (collegati all’agricoltura è diventata l’unico servizio esistente. Così, i tecnici intervenuti per chiudere la grossa falla sono stati costretti anche a sigillare la condotta. Nei decenni, intorno alle condotte che alimentavano una area svantaggiata è diventata abitudine consolidata E intorno alle attività agricole sono nate anche un numero imprecisato di abitazioni che usufruiscono, per usi domestici, di quello che era un tempo un servizio ausiliare per l’irrigazione. Si è passati dalla grande emergenza a condizioni di abuso oppure di precarietà in poco più di un decennio. Ora, la distribuzione non regolamentata è stata bloccata con la chiusura della condotta danneggiata. E al comune confermano l’anomalia: non si tratta di utenti dell’acquedotto comunale. C’è l’auspicio che si passi dal ripristino, al rapido chiarimento e ad una stagione di regolamentazione di tutte le posizioni affinchè il servizio esca della precarietà per essere normalizzato.

Redazione